Covid a scuola, chiusi istituti in costiera sorrentina

A Piano di Sorrento non riaprirà il nautico ‘Nino Bixio’ il 1 febbraio ma il 28 dello stesso mese, mentre a Sorrento fermo per sanificazioni il comprensivo ‘Tasso’ ed a Meta il nido ‘Montemare’

Foto di Giuseppe Spasiano

Costiera sorrentina – A causa di contagi verificatisi negli ultimi giorni alcuni istituti sono stati chiusi dai sindaci con proprie ordinanze.

A Piano di Sorrento non riaprirà il nautico ‘Nino Bixio’ il 1 febbraio ma il 28 dello stesso mese, mentre a Sorrento è fermo per sanificazioni il comprensivo ‘Tasso’ ed a Meta il nido ‘Montemare’.

L’antica scuola nautica, da dove sono usciti tanti uomini di mare, non riaprirà i battenti perché sono risultati positivi sette dipendenti e uno studente, contatti stretti di due docenti che hanno contratto il virus.

Afferma il primo cittadino nell’ordinanza: “La diffusione del contagio da Covid-19 in ambito locale mantiene tuttora la sua criticità data la costanza dei casi rilevati, e richiede necessariamente l’insistenza di misure rigorose di contrasto, ai fini della tutela della salute pubblica”.

L’Istituto conta circa 700 studenti provenienti dai Comuni della penisola e dell’area stabiese-vesuviana. E questo alto numero di ragazzi potrebbe generare dei rischi.

Sempre nell’ordinanza conferma: “La ripresa delle attività didattiche in presenza dell’Istituto comporta inevitabilmente una movimentazione agli orari di ingresso e di uscita di un notevole flusso di studenti, soprattutto da e verso la stazione Circumvesuviana e le fermate degli autobus di linea, con una potenziale e grave incidenza di contatti ravvicinati, difficili da controllare e da arginare, stante l’assenza di un sistema di trasporto dedicato”.

Perciò “a decorrere dall’1 febbraio 2021 e sino al 28 febbraio 2021, salvo proroga in caso di permanenza della criticità epidemiologica da Covid-19, resta sospesa l’attività didattica in presenza dell’Istituto Statale Superiore Nino Bixio”.

A Sorrento il sindaco, Massimo Coppola, ha firmato un’ordinanza con la quale si proroga, per l’intero mese di febbraio, la sospensione dell’attività didattica in presenza per tutti gli istituti di istruzione superiore cittadini.
L’1 febbraio era infatti la data fissata per il rientro in classe degli alunni dei licei Gaetano Salvemini e Francesco Grandi, e dell’istituto polispecialistico San Paolo ma “considerato che la diffusione del contagio da Covid-19 in ambito locale mantiene tuttora la sua criticità, data la costanza dei casi rilevati – si legge nel provvedimento – è richiesta necessariamente l’insistenza di misure rigorose di contrasto, ai fini della tutela della salute pubblica”.
“A Sorrento hanno sede scuole superiori che contano una rilevantissima platea scolastica di centinaia di studenti provenienti dai Comuni della penisola sorrentina e dell’area stabiese-vesuviana – spiega il primo cittadino nell’ordinanza – La ripresa delle attività didattiche in presenza comporta inevitabilmente una movimentazione agli orari di ingresso e di uscita di un notevole flusso di studenti, soprattutto da e verso la stazione Circumvesuviana e le fermate degli autobus di linea, con una potenziale e grave incidenza di contatti ravvicinati, difficili da controllare e da arginare, anche per l’assenza di un sistema di trasporto dedicato”.

Invece è stata disposta la chiusura per sanificazione delle classi dell’istituto comprensivo ‘

Sorrento’ ospitate nel plesso Tasso di via Marziale a causa del contagio di una bambina della primaria.

Nel frattempo resta chiuso fino al 4 febbraio del nido ‘Montemare’ di Meta come impone un’ordinanza del sindaco Giuseppe Tito emanata dopo che è stato rilevato un caso di positività nella struttura.

Anche il liceo Marone non riaprirà il primo febbraio come stabilito a livello regionale per tutte le scuole superiori. Lo ha deciso il sindaco Giuseppe Tito con un’ ordinanza.

Si chiarisce che “la diffusione del contagio da Covid-19 in ambito locale mantiene tuttora la sua criticità data la costanza dei casi rilevati, e richiede necessariamente l’insistenza di misure rigorose di contrasto, ai fini della tutela della salute pubblica”.

Il liceoconta circa 900 studenti provenienti dai Comuni della penisola, perciò si potrebbe diffondere a vista d’occhio il virus. Infine: “La ripresa delle attività didattiche in presenza dell’Istituto comporta inevitabilmente una movimentazione agli orari di ingresso e di uscita di un notevole flusso di studenti, soprattutto da e verso la stazione Circumvesuviana e le fermate degli autobus di linea, con una potenziale e grave incidenza di contatti ravvicinati, difficili da controllare e da arginare, stante l’assenza di un sistema di trasporto dedicato”.

GiSpa