Dal mare di Sorrento ai treni di Italo, l’epopea del patron Msc Gianluigi Aponte

L’imprenditore campano, oggi a capo della prima compagnia di gestione di linee cargo a livello mondiale: 760 navi, 300 rotte, 520 porti di scalo in 155 paesi, 180mila dipendenti

Gianluigi Aponte, patron di Msc – Fotogramma /Ipa

(Fonte adnkronos.com – Redazione Adnkronos)

“Post nubila phoebus” è la scritta in latino che compare sotto lo stemma di Sant’Agnello, piccolo centro della Penisola sorrentina di oltre 8mila anime. Significa che dopo le nuvole tornerà a splendere il sole ed è una frase che racchiude tutta la voglia di indipendenza espressa dagli abitanti di questo gioiello del Golfo di Napoli, incastonato tra Sorrento e Piano di Sorrento e collocato su una terrazza di tufo che domina a picco il mare da un’altezza di circa 50 metri, fino a quando i suoi rioni ottennero nel 1866 da re Vittorio Emanuele II il permesso di costituire un comune autonomo. Quel mare, lo stesso che stregò Lucio Dalla ispirandolo nella composizione di ‘Caruso’, e quel profondo desiderio di essere l’artefice del proprio destino e della propria fortuna hanno accompagnato sin dalla giovane età l’armatore Gianluigi Aponte, fondatore e patron della Msc (Mediterranean Shipping Company SA), nato a Sant’Agnello il 27 giugno del 1940.

“Dopo la pioggia, il sole” sembra anche l’auspicio per una buona navigazione: un motto che di sicuro ha portato bene all’imprenditore campano, oggi a capo della prima compagnia di gestione di linee cargo a livello mondiale. 760 navi, 300 rotte, 520 porti di scalo in 155 paesi, 180mila dipendenti: sono numeri da capogiro quelli di Msc. Il logo di questo colosso della navigazione – che dal 1988, con l’acquisizione della flotta che fu del comandante Achille Lauro, opera anche nel settore delle crociere – campeggia quest’anno come main sponsor sulla maglia del Napoli campione d’Italia. Dopo la vittoria del terzo scudetto la squadra di Aurelio De Laurentiis ha voluto rafforzare la partnership che dal 2011 la lega a Msc all’insegna del claim “From Napoli to the World”, altro slogan che può benissimo riassumere l’epopea imprenditoriale di Aponte e il suo afflato internazionale.

Da generazioni gli Aponte hanno respirato l’aria del mare e nel mare hanno trovato la loro fonte di sostentamento: a Sant’Agnello e Sorrento c’è chi li ricorda come proprietari di piccole imbarcazioni che facevano la spola tra Napoli e la Penisola trasportando persone e merci. Ma la rotta del capitano Aponte è travagliata sin da subito. L’infanzia dell’imprenditore è segnata da un grave lutto: il padre muore a Mogadiscio in Somalia, dove si era trasferito con moglie e figlio, quando Gianluigi ha solo cinque anni. La perdita del papà forgia il carattere del giovane sorrentino, che fa ritorno in Penisola insieme alla mamma e da adolescente comincia ad appassionarsi alla vita di mare. Prima si diploma con ottimi voti all’istituto nautico Nino Bixio di Piano di Sorrento (la stessa scuola in cui aveva studiato Achille Lauro), poi a vent’anni comincia la sua carriera come capitano di traghetti passeggeri per conto dell’azienda di famiglia.

In quel periodo, a bordo di una nave di cui è il capitano, conosce Rafaela Diamant, ragazza svizzera di origini israeliane e figlia di un ricco dirigente di banca. I due convolano a nozze e vanno a vivere a Ginevra (dove Aponte risiede attualmente). Dal matrimonio nasceranno due figli: Diego Aponte e Alexa Aponte Vago, oggi rispettivamente presidente del gruppo e direttrice finanziaria di Msc. Passato dalla terra dei limoni a quella del cioccolato, per Aponte inizia una “pausa” dal mondo del trasporto marittimo durante la quale lavora a lungo come banchiere.

Svizzera, Regno Unito, Belgio sono le tappe di un percorso imprenditoriale che nel 1970 lo porta ad acquistare la sua prima nave e ad avviare la sua attività. Il resto è storia. Nasce Msc, che da impresa con una sola imbarcazione diventa una delle più grandi compagnie di spedizioni per il trasporto di container al mondo, totalizzando ricavi per 86,4 miliardi di euro nel 2022. Un colosso che dopo aver dominato i mari ha scelto di scommettere anche sul business del trasporto ferroviario, acquistando la metà di Italo grazie a un’operazione da 4 miliardi di euro finalizzata a inizio a ottobre. E c’è chi, in ambienti romani, non ha fatto mistero di gradire l’ipotesi Msc per l’acquisto di Ita in caso di fallimento della trattativa con Lufthansa.

Intanto il comandante Aponte governa il suo impero dalla Svizzera, senza dimenticare la sua terra d’origine. Nel 2014 l’armatore dona alla città di Sant’Agnello il ‘Club House Msc’, struttura di 14mila metri quadri dotata di parcheggio multipiano, campo da tennis, campo polifunzionale, campo da calcetto, piscina e palestra: il complesso è oggi utilizzabile sia dai cittadini di Sant’Agnello come centro benessere sia dai giovani ufficiali delle navi Msc per l’addestramento. Il legame di Aponte con Sorrento resta forte anche quando si tratta di scegliere dipendenti e collaboratori. Molti ragazzi del territorio infatti si sono trasferiti sul suolo svizzero per lavorare per Aponte e per Msc, al punto che in Penisola qualcuno oggi con ironia arriva a definire Ginevra “una Sorrento circondata dalle Alpi”.

(Fonte adnkronos.com – Redazione Adnkronos)