Eav, Salvini: “Non è colpa mia se i pendolari si lamentano”

Lo ha detto il ministro de Trasporti parlando nel pomeriggio del 27 ottobre a Napoli ad un incontro sull’autonomia organizzato dalla Lega

Foto tratta da Wikipedia

Napoli – Sulla situazione in cui versano i trasporti ed il riferimento è all’Eav, Matteo Salvini afferma: “Non è colpa mia se i pendolari si lamentano”.

Lo ha detto il ministro de Trasporti parlando nel pomeriggio del 27 ottobre a Napoli ad un incontro sull’autonomia organizzato dalla Lega.

Se in Campania “lo dico da ministro dei Trasporti, qualche servizio più efficiente ci dovrebbe essere. Non entro nel merito dell’Eav, l’Ente autonomo Volturno, perché l’autonomia non è la bacchetta magica e bisogna anche saperla gestire, ma se migliaia di pendolari si lamentano del sistema del trasporto pubblico in Campania il problema non è di certo Salvini, non è l’autonomia ma è la gestione del servizio che spero possa migliorare”.

Mentre il capogruppo campano della Lega nel Consiglio regionale, Severino Nappi, afferma: “Il silenzio complice… non è il titolo del prossimo libro del presidente De Luca, ma il marchio di fabbrica della situazione catastrofica in cui versa la Campania anche sul fronte del trasporto pubblico e di Eav, la partecipata più disastrata d’Italia. Evidentemente il governatore è troppo impegnato a pubblicizzare il suo ultimo volume per occuparsi delle esigenze dei cittadini, e come al solito, quando c’è da affrontare criticità e prendersi responsabilità, ‘scappa’ dall’Aula”.

Commentando l’assenza di Vicenzo De Luca nel corso della discussione sulla mozione per l’azzeramento dei vertici di Eav.

Ritornando al ministro dei trasporti, Matteo Salvini, l’autonomia significa che “tutte le regioni italiane e penso a quelle del Sud, come la Campania e la Calabria, avranno la possibilità di gestire al meglio i servizi”.

Proseguendo ha dichiarato: “Le regioni potranno gestire bene quei servizi che oggi a livello centrale sono eventualmente gestiti male. Nessuno deve avere paura dell’autonomia perché se il Paese è diviso è colpa di un centralismo che per 50 anni non ha funzionato”.

La gestione dei beni culturali, ha proseguito, è “a livello centrale: ma con l’autonomia la Campania li potrà gestire in proprio”. Se le regioni del Sud “sono messe in condizioni di correre non hanno alcunché da invidiare alle altre regioni. La Campania può chiedere tutte le 23 competenze e gestire i servizi al meglio. Chi non ha convenienza all’autonomia e colui che non sa governare e poi dà la colpa agli altri”.

GiSpa