Femminicidio Anna Scala, pm: “inaudita ferocia” e dolore ai funerali

Un omicidio aggravato dalla premeditazione, i reati di lesioni e porto d’arma da taglio e occultamento di cadavere del suo ex compagno, mentre nella chiesa San Renato Vescovo a Moiano, nel commiato alla povera vittima i volti di tutti sono avvolti dall’immensa tristezza

Redazione – Come affermano i pm delle Procura di Torre Annunziata c’è stata “inaudita ferocia” nell’agire dell’uomo mentre c’è molto dolore ai funerali di Anna Scala.

Un omicidio aggravato dalla premeditazione, i reati di lesioni e porto d’arma da taglio e occultamento di cadavere del suo ex compagno, mentre nella chiesa San Renato Vescovo a Moiano, nel commiato alla povera vittima i volti di tutti sono avvolti dall’immensa tristezza.

Quello che si legge nel provvedimento di fermo emesso dalla Procura di Torre Annunziata nei confronti del 54enne Salvatore Ferraiuolo, reo confesso del delitto di giovedì scorso, e che l’omicidio è stato compiuto con “inaudita ferocia” ed “in spregio del rapporto sentimentale che legava la vittima e l’indagato”.

L’uomo, armato di coltello, ha atteso la donna per più di un’ora e dopo è entrato in azione quando ella è entrata nel garage per compiere il suo vile atto.

E su questo particolare si poggia l’aggravante della premeditazione contestata dagli inquirenti all’uomo. Per cui la Procura di Torre Annunziata gli contesta, oltre all’omicidio aggravato dalla premeditazione, i reati di lesioni e porto d’arma da taglio e occultamento di cadavere.

Ai funerali svoltisi nella chiesa di San Renato Vescovo di Moiano, la frazione collinare di Vico Equense, si prega molto per una donna che tutti conoscevano, i volti sono pieni di dolore ma nessuno prolifera verbo.

Il parroco don Maurizio Esposito, nell’omelia ha detto: “Anna ha avuto coraggio e non si è mai risparmiata. Aveva paura ma ha continuato a lavorare. Bisogna avere più attenzione per ciò che accade nelle nostre famiglie e nelle case accanto a noi. Chi ha vergogna di chiedere aiuto non può restare solo. Dobbiamo vigilare sui gesti più piccoli, tanti drammi iniziano con uno schiaffo o una parola. Nessuno può restare indifferente”.

Alla fine dell’omelia ha concluso: “Anna poco prima di morire aveva pregato, non solo non dobbiamo dimenticare ma avere il coraggio di dire basta. Alle autorità chiediamo che non accada più”.

GiSpa