Forte scossa tellurica di magnitudo 4,2 nei Campi Flegrei

La più forte degli ultimi 40 anni, è stata chiaramente avvertita in tutta la zona adiacente a Pozzuoli e cittadine confinanti, anche a Napoli, da Posillipo a Ponticelli. In molti sono stati svegliati dal movimento tellurico durato diversi secondi oltre che dalle sirene degli allarmi che si sono messe in azione. Comunicato del direttore dell’Osservatorio vesuviano.

Redazione – Una forte scossa tellurica di magnitudo 4,2 è stata registrata dai sismografi dell’Osservatorio vesuviano-Ingv nei Campi Flegrei, alle ore 3.35 (latitudine 40.8170, longitudine 14.1560) a 3 chilometri di profondità.

La più forte degli ultimi 40 anni, è stata chiaramente avvertita in tutta la zona adiacente a Pozzuoli e cittadine confinanti, anche a Napoli, da Posillipo a Ponticelli. In molti sono stati svegliati dal movimento tellurico durato diversi secondi oltre che dalle sirene degli allarmi che si sono messe in azione.

Si sono verificate altre scosse superiori a magnitudo 2,0 nello sciame sismico che sta colpendo la zona della Solfatara da qualche giorno.

I comuni più vicini all’epicentro sono Pozzuoli, Bacoli, Quarto, Napoli, Monte di Procida e Marano di Napoli. La mappa elaborata dal servizio Haisentitoil terremoto? sulla base dei questionari inviati dalle zone in cui il sisma è stato avvertito, indica che le segnalazioni sono arrivate dalle province di Latina, Frosinone, Caserta, Benevento, Avellino, Salerno, Foggia e Roma.

Per verifiche in mattinata sono rimasti fermi i treni e le scuole sono restate chiuse a Pozzuoli.

Questo il comunicato emanato dall’Osservatorio vesuviano:

Mauro Di Vito, Direttore dell’Osservatorio Vesuviano dell’INGV, dichiara: “La dinamica dei Campi Flegrei è costantemente monitorata dalle reti di monitoraggio dell’Osservatorio Vesuviano, in stretto contatto con il Dipartimento della Protezione Civile. I parametri geofisici e geochimici analizzati, sia in pozzo che nelle emissioni idrotermali, indicano il perdurare della dinamica in corso, con sollevamento del suolo, che presenta nell’area di massima deformazione al Rione Terra una velocità media di circa 15 mm/mese dagli inizi del 2023, in lieve incremento negli ultimi giorni, e assenza di variazioni geochimiche significative nell’ultima settimana. Anche l’analisi dei dati di deformazione planimetrica del suolo non mostrano variazioni significative rispetto alla caratteristica forma radiale dall’area centrale di Pozzuoli. Allo stato attuale non si evidenziano elementi tali da suggerire significative evoluzioni del sistema a breve termine, fermo restando che una eventuale futura variazione dei parametri monitorati (sismologici, geochimici e delle deformazioni del suolo) può comportare una diversa evoluzione degli scenari di pericolosità”.

GiSpa