Lutto nel mondo della canzone napoletana, deceduto Peppino Gagliardi

Il popolare cantante ed autore di canzoni si è spento all’età di 83 anni

Foto tratta da Dagospia

Redazione – Lutto nel mondo della canzone napoletana, è deceduto Peppino Gagliardi.

Il popolare cantante ed autore di canzoni si è spento all’età di 83 anni.

Nato a Napoli nel popolare rione Vasto, comincia a suonare la fisarmonica sin da bambino, per passare poi alla chitarra ed al pianoforte. La sua carriera inizia da adolescente, con un complesso che chiama I Gagliardi, giocando con il suo cognome, e che ottiene successo nelle esibizioni dal vivo a Napoli e nei dintorni.

Il complesso partecipa a numerosi Festival di Napoli: nel 1963 con “Maje”, nel 1964 con “Nisciuno ‘o ppo’ capì” (scritta con Amendola) e “Mparame a vule’ bene”, nel 1966 con “Scriveme” (di Murolo) e “Sole malato” (di Pazzaglia e Modugno), “Sotte stelle” (di Murolo e Gagliardi), ma è nel 1969 che con “O’ scugnizzo” si piazza al terzo posto, oltre a interpretare altri brani come “Ciento notte” e “N’angiulillo”.

Partecipa dal 1965 al 1968 per tre volte al Festival di Sanremo: nel 1965 con “Ti credo” (anche in veste di autore), in abbinamento con Timi Yuro, nel 1966 con “Se tu non fossi qui”, con Pat Boone (la canzone, scritta dal maestro Carlo Alberto Rossi, verrà reincisa anche da Mina) e nel 1968, dopo aver cambiato casa discografica ed essere passato alla Det, con “Che vale per me”, con Eartha Kitt (anche questo brano è stato scritto da Carlo Alberto Rossi).

Negli anni Settanta raggiunse l’apice della sua carriera, grazie ai brani “Settembre” (1970), “Gocce di Mare”, “Ti amo così”, “Sempre sempre” (1971), con diversi podi ottenuti nella rassegna “Un disco per l’estate”. Con il brano “Come le viole” ritorna al Festival di Sanremo nel 1972, classificandosi al secondo posto, poi l’anno successivo partecipa nuovamente a Sanremo con il brano “Come un ragazzino”, dato per favoritissimo alla vigilia ma ancora una volta soltanto secondo.

Negli anni successivi, non mancheranno i brani di successo e i riconoscimenti internazionali: nel corso del nuovo millennio, in tanti gli hanno tributato affetto e stima.

Nel finire degli anni novanta, il musicista tende a diradare maggiormente e nuovamente le sue apparizioni pubbliche, distaccandosi totalmente per un periodo dall’ambiente musicale e dedicandosi alla famiglia e superando alcune difficoltà di salute.

Cura e segue la crescita artistica e professionale del figlio, Massimiliano Gagliardi, pianista, che diventerà a seguire suo principale collaboratore.

Inizia la collaborazione con il figlio Massimiliano Gagliardi, prima nella scrittura poi nella produzione artistica dei brani stessi.

Il 27 febbraio 2019, durante un concerto al Teatro Sannazaro, viene insignito del premio alla carriera sia dal Comune di Napoli, consegnato dal Sindaco Luigi De Magistris e dall’assessore alla Cultura e al Turismo Nino Daniele, che dall’A.F.I. (Associazione Fonografici Italiani).

GiSpa