Marina d’Equa, 42 anni dopo … per non dimenticare

Non si spegnerà mai il ricordo di questo naufragio che colpì 30 famiglie i cui cari perirono nelle acque di uno dei mari più tempestosi del mondo, il golfo di Guascogna

Foto tratta dal diario di Facebook di Naufragio “Marina di Equa”- Per non dimenticare

Costiera sorrentina – Marina d’Equa, 42 anni dopo … per non dimenticare.

Non si spegnerà mai il ricordo di questo naufragio che colpì 30 famiglie i cui cari perirono nelle acque di uno dei mari più tempestosi del mondo, il golfo di Guascogna.

Il 29 dicembre sarà ricordata, come ormai consuetudine da quarantadue anni, la dolorosa perdita della motonave “Marina d’Aequa” naufragata nel golfo di Guascogna e con essa l’intero equipaggio di 30 marittimi in gran parte della penisola sorrentina.

La nave dell’Italmare alle ore 17.55 del 29 dicembre del 1981, in meno di un minuto, fu trascinata in fondo al mare, 30 le vittime, le cui salme non sono state mai ritrovate.

Nel golfo di Guascgna, tra Francia e Spagna, una delle zone di mare dove quando una tempesta fa la sua azione, a volte, non lascia scampo a nessuno, è così quel famigerato giorno di fine d’anno di 42 anni fa toccò a chi non fece più ritorno.

Sulla motonave della società Italmare di Piano di Sorrento, erano imbarcati 30 marittimi, provenienti dalla costiera sorrentina, Torre del Greco, Procida ed il Cile, che erano partiti da Torre del Greco il 24 dicembre per fare rotta verso Anversa da dove poi era ripartita con il suo carico per portarlo in America, ma fu avvolta da onde che erano alte circa dieci metri ed una di queste causò una falla nella stiva.

Tramite telefono fu lanciato un Sos che fu raccolto dalle guardie costiere sia inglesi che francesi, il disperato messaggio diceva: “Falla nella stiva numero uno, imbrachiamo acqua. Rischiamo di affondare”. Partirono i soccorsi ma il mare in tempesta non faceva avvicinare nessuna nave soccorritrice, mentre gli elicotteri dall’alto poterono solo fotografare quello che stava avvenendo sotto i loro occhi, e nessuno non poteva intervenire. Non ci fu verso e perirono tra le tempestose onde 30 marittimi: 11 da Meta, 7 da Piano, 2 da Massa Lubrense ed 1 Sorrento, 5 da Torre del Greco e 3 da Procida, più un cileno.

Questi i fatti dell’epoca, ed oggi a 42 anni di distanza, i marittimi saranno ricordati nel santuario di San Giuseppe, a Sant’Agnello, su iniziativa della confraternita del Sacro Cuore di Maria e Giuseppe, nella celebrazione eucaristica, alle ore 18.00, che sarà officiata dall’Arcivescovo diocesano monsignor Francesco Alfano.

Saranno presenti le famiglie degli scomparsi, le autorità peninsulari, l’associazione di mutuo soccorso di Meta (Casina dei capitani), l’Apostolato del mare ed una rappresentanza dell’Istituto nautico Nino Bixio di Piano di Sorrento.

GiSpa