Misure di limitazione fino al 13 aprile

Il governo ha deciso di prorogarle fino a quella data e di non abbassare la guardia, ma intanto si sta programmando anche il futuro

 

Foto tratta da Wikipedia

Redazione – Il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha annunciato che le misure restrittive resteranno in vigore fino al 13 aprile ma intanto si sta programmando anche il futuro.

Il ministro batte sul fatto che bisogna fare “attenzione ai facili ottimismi che possono vanificare i sacrifici fatti: non dobbiamo confondere i primi segnali positivi con un segnale di cessato allarme. La battaglia è ancora molto lunga e sbagliare i tempi o anticipare misure sarebbe vanificare tutto”.

Parole, come altre che risuonano nell’informativa al Senato: “Siamo nel pieno di un’esperienza durissima e drammatica avremo tempo e modo di valutare ogni atto e conseguenza, ma a tutti è chiara una cosa: il Servizio sanitario nazionale è il patrimonio più prezioso che possa esserci e su di esso dobbiamo investire con tutte le forze che abbiamo”.

Politicamente si deve essere uniti: “Il clima politico positivo e unitario è una precondizione essenziale per tenere unito il Paese in questo momento difficile della nostra storia. Non è il tempo delle divisioni. L’unità e la coesione sociale sono indispensabili in queste condizioni, come ha detto il presidente Mattarella”

Tutti devono fare quadrato e collaborare.

E si ribadisce quasi come un’ossessione, da quando sta arrivando qualche risultato positivo, ed il ministro Speranza lo sottolinea fermamente: “Le decisioni drastiche iniziano a dare i primi risultati e il contagio rallenta, ma sarebbe un errore scambiare un primo risultato per una sconfitta del Covid-19″.

Si deve arrivare all’obiettivo indicato: “Dobbiamo portare sotto il livello 1 il parametro R con zero, ovvero l’indice di contagio. Questo per evitare che il Sistema sanitario nazionale venga colpito da un ulteriore tsunami, ma la strada è ancora lunga”, anche perché il vaccino ancora non c’è..

Pian piano ci saranno delle graduali misure per evitare che ci sia una ripresa dei casi, poi “la fase di condivisione con il virus andrà gestita con il Comitato tecnico scientifico, con prudenza e conservando le pratiche dei comportamenti responsabili. Dobbiamo programmare il domani e lo stiamo già facendo ma non bisogna sbagliare i tempi”.

Sulla situazione dei posto in terapia intensiva “sono 9.081, con un incremento del 75% in meno di un mese, contro i 3.595 iniziali. Sono stati cioè triplicati”, mentre i posti letto in Pneumologia “sono invece passati da 6.525 a 26.524” e “sono stati già firmati 12.000 nuovi contratti per il personale sanitario e altre procedure sono in corso”.

GiSpa