Alla prima di ‘letti in giardino’: Carmen Pellegrino

Con ‘Se mi tornassi questa sera accanto’ alla rassegna della Libreria inmondadori

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Il giardino di ‘La Gallina Felice’

 Piano di Sorrento – Prende il via la rassegna ‘letti in giardino’ ed alla prima che si tiene nel giardino di ‘La Gallina Felice’ a Meta, sarà di scena Carmen Pellegrino con ‘Se mi tornassi questa sera accanto’.

Carmen Pellegrino è nata Polla, nel Vallo di Diano al confine tra Campania e Basilicata, nel 1977, è una scrittrice e storica italiana interessata al recupero di borghi abbandonati; attività per la quale l’Istituto Treccani ha appositamente coniato il neologismo ʿabbandonologo’.

Dopo il saggio ‘68 napoletano’ del 2008 ed interventi in antologie, ha esordito nella narrativa nel 2015 con il romanzo ‘Cade la terra’ vincendo il Premio Rapallo Carige nella sezione Opera Prima ed entrando nella cinquina finalista del Premio Campiello.

Con il secondo romanzo, ‘Se mi tornassi questa sera accanto’, ha vinto la trentaduesima edizione del Premio Dessì nel 2017, ed oggi è di scena nella serata del 22 giugno in questa rassegna organizzata dalla Libreria inmondadori.

Carmen Pellegrino, foto tratta da giunti.it

Attorniate da una vegetazione lussureggiante ed in una sera dal clima piacevole, il solito duo, le Sherlock Holmes in gonnella: Marilù Ruggiero e Tiziana Esposito, con il loro sguardo era acuto e penetrante, con la loro perspicacia, daranno qualche grattacapo alla scrittrice-storica per sapere come è nato il libro e cosa si intreccia in esso.

‘Se mi tornassi questa sera accanto’, memorabile incipit della poesia ‘A mio padre’ di Alfonso Gatto, è il suo secondo libro e racconta il delicato rapporto tra padre e figlia. Un romanzo sulla distanza, a volte abissale, che può esserci tra gli esseri umani, specie se si sono amati.

Giosuè Pindari – uomo antico, legato alla terra, alla famiglia e ad un ideale politico – scrive lettere alla figlia Lulù, che se ne è andata e non dà più notizie di sé, e le affida alla corrente del fiume, arriveranno mai? Non è importante saperlo. In fondo il fiume, con le sue piene improvvise, sa sempre come arrivare a destinazione.

In quella distanza vive Lulù che d’un tratto, dalle sponde di un altro fiume – dopo l’incontro con Andreone, l’uomo ‘leggero’ che aspetta la piena – è come se rispondesse alle lettere paterne, seguendo la corrente.

Nel lussureggiante verde e sotto le stelle ci sarà da aguzzare le orecchie e l’ingegno per non perdersi nessun passaggio.

 

GISPA