Allarme dei medici per la movida estiva

Nel convegno “I giovani e la febbre del sabato sera” lanciano un grido di allarme sull’uso smodato di alcol e droghe tra i giovani

 

Redazione – Ci siamo quasi verso l’estate e c’è l’allarme dei medici per la movida estiva che coinvolge molti giovani.

Nel convegno “I giovani e la febbre del sabato sera” lanciano un grido di allarme sull’uso smodato di alcol e droghe, che si usano spesso in questo periodo e sta aumentando in modo inesorabile.

Nelle sere d’estate, specialmente nei mesi di luglio ed agosto, nei vari bar, pub e discoteche, fanno uso senza limiti, di alcool ma soprattutto di sostanze stupefacenti rimediate a poco prezzo all’ingresso di locali o passeggiando sul lungomare delle località balneari.

Poi si ascoltano notizie drammatiche con feriti e vittime dovuti allo sballo a cui vanno incontro.

Giuseppe Galano, responsabile della Centrale operativa del 118 di Napoli, racconta che i “…sessanta giorni, di luglio ed agosto, sono quelli in cui la rete dell’emergenza regge a fatica un sovraccarico di lavoro determinato da un aumento di feriti e vittime dovuti, direttamente o indirettamente, allo sballo estivo: l’ebbrezza alcolica fino al coma etilico, indotta dall’uso di sostanze stupefacenti rimediate a poco prezzo all’ingresso di locali e discoteche o passeggiando sul lungomare delle località balneari”.

I giovani che vanno incontro a questo “sballo” non sono quelli “problematici”, bensì “normali adolescenti” che “non percepiscono il pericolo e vivono tutto questo in modo inconsapevole, in preda ad un senso di emulazione che fa venire meno il senso del rischio”.

Come il ragazzo napoletano Nico che a Positano morì l’anno scorso dopo una notte trascorsa in discoteca, venne trovato senza vita in un vallone poco lontano dal locale dove si era intrattenuto con amici. Il padre ricorda quei tragici momenti così: “Un ragazzo senza grilli per la testa con solide relazioni familiari, che non ha mai fatto uso di sostanze stupefacenti e senza alcun problema di dipendenza da alcol. Una delle esperienze più scioccanti l’ho vissuta all’uscita della discoteca, quando ancora speravo di poter trovare il mio ragazzo in vita ed invece ho visto decine e decine di giovanissimi accasciati a terra, in preda ai postumi della sbornia o sotto effetto di droghe”.

I ragazzi tra gli 11 ed i 14 anni hanno bevuto già dell’alcol, tra i 15-19 anni la percentuale di chi beve “qualche volta” sale al 65%, mentre solo due ragazzi su dieci che si dichiarano astemi.

GiSpa