Castellammare di Stabia, frana dalla collina di Varano

Chiuso il tratto di viale delle Puglie, questo dopo che c’è stato il sopralluogo hanno partecipato i tecnici di Soprintendenza e Comune di Castellammare. E sarà la Soprintendenza Archeologica di Napoli a dovere fare i lavori per la messa in sicurezza

Redazione – A Castellammare di Stabia c’è stata una frana dalla collina di Varano.

Chiuso il tratto di viale delle Puglie, questo dopo che c’è stato il sopralluogo al quale hanno partecipato i tecnici di Soprintendenza e Comune di Castellammare. E sarà la Soprintendenza Archeologica di Napoli a dovere fare i lavori per la messa in sicurezza.

Qualcuno imputa anche questa terza frana alla costruzione del tunnel della Circumvesuviana da parte dell’Eav, che interviene sulla questione con un comunicato: “La società smentisce qualsiasi correlazione dovuta dai lavori in corso di raddoppio della linea ferroviaria. Ciò viene confermato dal direttore operativo di cantiere che evidenzia che il crollo è avvenuto in una zona ben distante dagli imbocchi (nord e sud) della nuova galleria ed inoltre che, ad oggi, su entrambi i fronti sono stati completati i lavori di consolidamento.

Anche la soprintendenza, per il tramite del consulente, ribadisce che, a seguito di sopralluogo con i tecnici preposti del Parco Archeologico e del Comune di Castellammare è emerso che trattasi di fenomenologie di crollo e scivolamento dal costone già affetto dalle stesse tipologie di dissesto verificatesi e messe in sicurezza dal Parco Archeologico nel gennaio del 2021 con interventi di somma urgenza tramite la realizzazione di paratie metalliche di contenimento poste a valle. È possibile ricondurre tali ricorrenti fenomenologie all’assetto geomorfologico complessivo oltre che alla presenza di grossi alberi al limite del ciglio della scarpata, inclinati/sospesi verso valle. I lavori in corso di realizzazione della galleria di Castellammare, non presentano quindi, alcun tipo di interferenza con quanto accaduto.

Attualmente gli Enti preposti sono impegnati in ulteriori opere di emergenza di messa in sicurezza”.

GiSpa