È deceduto Mario Corso, il fenomenale mancino della Grande Inter

Avrebbe compiuto 79 anni il prossimo 25 agosto. Una vita in nerazzurro. Il ricordo di Massimo Moratti “Era l’unico calciatore che Pelè dichiaratamente avrebbe voluto nel suo Brasile”

di FRANCO VANNI (Fonte repubblica.it)

 

Mario Corso, fenomenale mancino della Grande Inter campione euromondiale negli anni Sessanta è morto. Lo apprende l’Ansa in ambienti calcistici. Corso, che avrebbe compiuto 79 anni il prossimo 25 agosto, era ricoverato da giorni in ospedale. Sul profilo Twitter dell’Inter è stato pubblicato il messaggio del club nerazzurro: «É scomparso Mario Corso, interista, campione eterno dotato di infinita classe. Con il suo sinistro ha incantato il mondo in una squadra che ha segnato un’epoca. I pensieri e l’affetto di tutti noi vanno alla famiglia in questo momento difficile».

«Mario Corso era l’unico calciatore che Pelè dichiaratamente avrebbe voluto nel suo Brasile: questo per far capire ai giovani la portata della classe del mio amico». Massimo Moratti al telefono con l’ANSA si commuove nel ricordo: «Era il mio preferito della Grande Inter, ma anche mio padre lo adorava, e lui rimase sempre vicino alla nostra famiglia. Tecnica sopraffina, gioco in controtempo, le punizioni cosiddette ‘a foglia morta – conclude Moratti- era un piacere vederlo giocare…».

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É scomparso Mario Corso, interista, campione eterno dotato di infinita classe. Con il suo sinistro ha incantato il mondo in una squadra che ha segnato un’epoca. I pensieri e l’affetto di tutti noi vanno alla famiglia in questo momento difficile #FCIM

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Trequartista, prima che il termine esistesse, Corso fu definito da Gianni Brera con un gioco di parole “il participio passato del verbo correre”: non gli serviva sgroppare in fascia (quella dei numeri 11 era per tradizione la sinistra) per fare la differenza in campo. Più che girare per il campo come una trottola, faceva girare il pallone, quasi sempre di sinistro. Specialista nei calci da fermo, perfezionò quel tiro a “foglia morta” che sarebbe divenuto non solo il suo marchio di fabbrica, ma anche una delle armi più temute dagli avversari dell’Inter di Herrera.

Con l’Inter giocò sedici stagioni consecutive, dal 1957 al ’73, per poi finire la carriera con la maglia del Genoa. In nerazzurro ha segnato 95 reti in 509 partite, vincendo quattro campionati, due Coppe dei Campioni e due Coppe Intercontinentali. All’Inter è tornato anche come allenatore, per una stagione appena, nel 1985-1986.
Massimo Moratti si commuove ricordando Corso: “Mario era l’unico calciatore che Pelè dichiaratamente avrebbe voluto nel suo Brasile: questo per far capire ai giovani la portata della classe del mio amico” ha detto all’Ansa l’ex presidente dell’Inter: “Era il mio preferito della Grande Inter, ma anche mio padre lo adorava, e lui rimase sempre vicino alla nostra famiglia. Tecnica sopraffina, gioco in controtempo, le punizioni cosiddette ‘a foglia morta – conclude Moratti- era un piacere vederlo giocare…”.

Fonte repubblica.it