Disgrazia primo maggio, reclamati 5.5mln di risarcimenti

Li chiedono i familiari delle due donna morte sotto il cestello della gru utilizzata per montare le luminarie all’esterno della basilica di Sant’Antonino

 

 Sorrento – I familiari delle due donna morte nella sciagura del primo maggio, reclamano 5.5mln di risarcimenti.

Tersa Reale a Claudia Fattorusso Morelli, nuora e suocera rispettivamente di 50 ed 86 anni, si trovavano in quell’istante in quel luogo quando cadde come un peso morto su di loro, il cestello della gru che si stava usando per montare le luminarie.

Si sono rivolti al Tribunale di Napoli i figli della donna 50enne, Veronica e Daniel Morelli, desiderano il risarcimento di un milione e 200mila euro ciascuno, mentre il marito della donna, Adriano Morelli, e figlio dell’80enne, pretende un milione e mezzo.

Altre migliaia di euro li pretendono: Giuliano Morelli, ispettore dell’Asl, figlio della donna anziana e cognato di Teresa, che ne dovette accertare il decesso, 900mila; Antonino Reale 500mila; infine Massimo Gargiulo, autista che fu ferito al braccio, 200mila.

La citazione viene rivolta soprattutto alla ditta che in quel momento stava effettuando il montaggio delle luminarie, ossia ai suoi addetti Aniello, Massimo ed Eduardo Donnarumma, già condannati dalla Cassazione ad un anno ed otto mesi di reclusione, più gli eredi di Francesco, amministratore di fatto dell’impresa ma deceduto.

A loro viene contestato di non aver circoscritto la zona dove stavano operando.

Mentre all’ex sindaco Marco Fiorentino, in attesa che la Corte d’appello lo giudichi per il reato di omicidio colposo, viene contestato di non aver imposto alla ditta di osservare le norme di sicurezza.

Altri risarcimenti sono stati richiesti al Comune che è proprietario di piazza Sant’Antonino ed al ministero dell’Interno, visto l’ex primo cittadino agì nelle vesti di ufficiale di governo.

La prima udienza è fissata per il 17 marzo 2020.