Uno stuolo di imbarcazioni ha fatto da cornice a questa 44^ edizione dove ha fatto da prologo la consegna del Premio Vervece 2018 alle navi ‘Diciotti’ e ‘Dattilo’

Massa Lubrense – Grande tripudio in una giornata di sole ed uno stuolo di imbarcazioni ha fatto da cornice per la festa della Madonnina del Vervece che è arrivata alla 44^ edizione con la messa celebrata da don antonino Di Maio e dove ha fatto da prologo la consegna del Premio Vervece 2018 alle navi ‘Diciotti’ e ‘Dattilo’.
Prologo della giornata, nella sera dell’8 settembre, la consegna del Premio Vervece 2018 alle navi ‘Diciotti’e ‘Dattilo’ della VI Squdriglia navale delle Capitanerie di porto, ritirato dal comandante della Capitaneria di porto di Castellammare, Guglielmo Cassone. In cartellone anche, nel Chiostro di Marina Lobra, la mostra ‘Riflessioni Massesi’ con le foto di Costanza Filangieri di Candida, la presentazione del libro di Carlo Franco ‘Quando Napoli andava a vela’ ed il concerto degli allievi del Liceo artistico musicale Francesco Grandi di Sorrento, diretto dal maestro Domenico Guastafierro.
Nella mattinata del 9 settembre, nel corso della cerimonia, introdotta dal sindaco di Massa Lubrense, Lorenzo Balducelli e dal presidente della Fondazione Vervece, Gaetano Milone, è stata recitata la preghiera alla Madonnina del Vervece di Rosario Di Nota, l’Ave Maria eseguita dal soprano Anna Maria D’Esposito, il Silenzio fuori ordinanza, la benedizione della corona di alloro, gli onori alla Madonnina del Vervece da parte dei partecipanti alla 30^ edizione del Trofeo Eduardo de Martino e della Coppa Santa Maria del Lauro, la benedizione delle pietre dei comuni di Monte di Procida e di Procida, di Salvatore Sorrentino (Pappuzzo), del Rotary distretto 2100, della Comunità di Marina di Puolo.
La storia della Madonnina e legata a filo doppio con quella agonistica di Enzo Maiorca, un legame indissolubile quello con ‘lo scoglio del Vervece’ a Massa Lubrense.
All’inizio di settembre del 1974 il campione tentò di conquistare il primato mondiale di apnea nello specchio d’acqua a circa mezzo miglio a ponente del Capo di Sorrento. Fu un’impresa sfortunata perché Maiorca si scontrò durante l’immersione con un operatore della Rai e dovette rinunziare alla discesa. Costantino Cutolo, fondatore e, allora, presidente del Circolo Nautico Marina della Lobra e grande sportivo, rincuorò Maiorca e lo convinse a un nuovo tentativo di record a largo del Vervece. Il 28 settembre 1974 il campione siracusano riuscì nell’impresa e raggiunse 87 metri di profondità, stabilendo il nuovo primato mondiale per l’epoca. A ricordo perenne di tale impresa e a “protezione” di quanti amano il mare ed in esso hanno perso lavita, alla profondità di 12 metri, fu posta la statua della Vergine, alla quale ogni anno viene reso omaggio da parte di sub ed amanti del mare provenienti dall’Italia e da varie parti del mondo.