Gli ex dipendenti dell’albergo: “La signora era consenziente”

Questa è la tesi difensiva che sostengono e durante l’interrogatorio hanno n deciso di rispondere  tutte le domande del gip 

 

Redazione – Gli ex dipendenti dell’albergo si difendono sostenendo che “i rapporti sessuali nell’hotel Alimuri? Nessuno stupro, la signora era consenziente”, ed è questa la tesi difensiva e d’accordo con i loro avvocati durante l’interrogatorio hanno deciso di rispondere a tutte le domande del gip di Torre Annunziata.

Insomma non si tirano indietro ed hanno detto la loro versione che erano consensuali i rapporti sessuali con la 50enne inglese che poi come ella ha sostenuto era sta dapprima drogata con la cosiddetta ‘droga dello strupo’ e poi sarebbe stata violentata. Ma come loro sostengono e che la violenza non c’è stata affatto, ma la donna avrebbe messo gli occhi su uno degli indagati per tutta la sera. Il 34enne barman, però, si sarebbe limitato ad abbracciarla scherzosamente e non avrebbe mai avuto un rapporto sessuale con lei e poi quando ha finito il suo turno, alle ore 23.30, avrebbe raggiunto la piazza principale della cittadina per prendere il pullman e tornarsene a Portici. E questa tesi è avallata dal fatto delle immagini riprese dall’impianto comunale di videosorveglianza. Insomma stando a questa tesi il 34enne dovrebbe essere estraneo al fatto. Cosicché la 50enne inglese avrebbe fatto sesso con uno solo e volontariamente, ma del fatto della droga i cinque non sanno da dove sia arrivata. Ciò è supportato anche dal fatto perché di essa non si fa nessun riferimento sia nelle intercettazioni effettuate dagli investigatori e nella chat alla quale hanno partecipato alcuni indagati. Ma c’è un però? Che dagli esami condotti su suoi capelli e sulle sue urine hanno dimostrato l’assunzione della cosiddetta “droga da stupro” e proprio in un periodo che coincide con la vacanza nella cittadina della costiera sorrentina.

Comunque, come sostengono gli avvocati, queste sostanze si trovano anche in comuni ansiolitici ed antidepressivi.

Ma ora la parola è già passata agli avvocati perché uno ha già presentato istanza di revoca o di attenuazione della custodia in carcere, mentre un altro ha chiesto gli arresti domiciliari per il proprio assistito. Ad inizio della settimana anche i legali degli altri tre dovrebbero invocare provvedimenti dello stesso tipo. La decisione del Gip è attesa per metà settimana. Nel caso il magistrato dovesse confermare il carcere, la parola passerà al Tribunale della Libertà al quale alcuni indagati hanno già fatto ricorso.