Sotto la lente d’ingrandimento il depuratore di Punta Gradelle

È finito nel mirino dell’ Asl Napoli 3-Sud e della Procura di Torre Annunziata

 

 Vico Equense –  Il depuratore di Punta Gradelle sarebbe finito sotto la lente d’ingrandimento dell’ Asl Napoli 3-Sud e della Procura di Torre Annunziata perchè sarebbero state riscontrate forti criticità in materia di sicurezza sul lavoro e numerose irregolarità, per la salubrità degli ambienti.

Tutto inizia la scorsa estate quando vengono effettuati dei controlli da parte degli esperti del servizio di igiene e medicina sul lavoro dell’Asl Napoli 3-Sud, che alla fine stilano un verbale nel quale si parla di varie criticità che riguardano la tutela dei lavoratori: pronto soccorso, organizzazione del lavoro, utilizzo di automezzi diesel e benzina in ambiente sotterraneo, uso di dispositivi di protezione individuali, problematiche di rumore e microclima. Ma c’è dell’altro che riguarda altre criticità, come sicurezza, esplosione incendi, relativi al tunnel di accesso e per l’impianto di depurazione, per la parte elettrica ed impiantistica. Così l’Asl rimanda tutto ai vigili del fuoco e vengono inoltrati 40 giorni di tempo per riportare la situazione alla normalità, che però non bastano, e l’11 settembre si richiede la proroga con “previsioni di miglioramento tecnico-organizzativo”, e l’istanza viene accolta dopo sei giorni.

Ma viene richiesta ancora un’altra proroga il 19 ottobre per 60 giorni, e c’è anche una relazione stilata dalla ditta che momentaneamente ha in gestione il depuratore, che poi deve passare tra breve alla Gori, ossia la Veolia, che mette evidenza che ci sono stati dei miglioramenti circa il ciclo di lavorazione e l’organizzazione lavorativa.

I documenti vengono esaminati dall’Asl che si reca un’altra volta al depuratore per verificare se è vero che ci sono stati questi miglioramenti, ma al termine dell’ispezione l’esito è negativo poiché le condizioni lavorative e le irregolarità contestate in data 2 agosto permangono. Una brutta tegola giacché la proroga richiesta di altri 60 giorni non viene accordata, anche perché sono stati prorogati 80 giorni per mettersi in regola e questo non è avvenuto.

Oltre a questo è stato rilevato che vi è emissione di agenti nocivi, nelle aree di lavoro, dove si possono realizzare spazi confinati, non sono stati realizzati sistemi di monitoraggio in continuo e dispositivi di protezione individuale idonei. E per concludere la classica ciliegina sulla torta: automezzi parcheggiati nella galleria e la palazzina con la funzione di ufficio, spogliatoio e servizi,  non è stata dismessa.

Tutto questo l’Asl lo imputa al amministratore delegato di Veolia, Olivier Jenoc, ed ora tutti gli atti sono stati trasmessi anche alla Procura di Torre Annunziata.