La mostra “Surrentum-Vacanze da imperatori” al Museo archeologico “Georges Vallet”

In primo piano la seconda parte del ninfeo e poi l’atleta di Koblanos

 

Piano di Sorrento – Al Museo archeologico “Georges Vallet” si inaugura sabato 9 febbraio, alle ore 11.30, la mostra “Surrentum-Vacanze da imperatori”. Risultati immagini per l'atleta di Koblanos

In primo piano la seconda parte del ninfeo di Pipiano, che è allestito nella sala di villa Fondi, in attesa di essere collocato accanto all’altra parte, già sistemata nel parco adiacente, e poi l’atleta di Koblanos, una statua in marmo rinvenuta a Sorrento nel 1889 fra i resti di una villa romana dell’antica città.

Il mosaico del ninfeo è stato scoperto sulla costa a nord della  Marina della Lobra, parte di una villa marittima di età giulio-claudia (50-55 d.C.), é uno degli esempi più rappresentativi sul genere e meglio conservati in Campania. È inerente alle sontuose ville marittime consacrate all’otium dagli imperatori romani su tutto il golfo di Napoli. La straordinarietà dei ninfeo é data sia dalla grandiosa articolazione scenografica della struttura architettonica, sia dalla decorazione delle pareti interamente rivestite a mosaico.

Sito sul pendio di una collina prospiciente al mare, il ninfeo é costituito da una parete lunga circa 24 metri per un’altezza di 2,70 m con una grande cascata al centro. Il ninfeo alterna nicchie circolari e rettangolari di finta roccia, interamente ricoperte da mosaici policromi in pasta vitrea rappresentanti giardini popolati di uccelli. Le singole scene erano collegate da motivi di candelabri tortili, festoni e maschere. Appoggiato al monte, il mosaico costituiva lo scenario della natatio, che alla parte opposta si apriva invece alla vista del mare.

Poi verrà ospitata una statua in marmo rinvenuta a Sorrento nel 1889 fra i resti di una villa romana dell’antica città, l’atleta di Koblanos, il suo ritrovo porta la firma di Koblanos, un noto scultore greco di Afrodisia, e testimonia l’intensa circolazione di opere d’arte dall’oriente e da tutto il mediterraneo antico per soddisfare la domanda degli imperatori e della classe senatoria.

La corona d’olivo sul capo suggerisce che si tratta di un atleta, peraltro vincitore; conferma che la statuetta di Ercole posta accanto alla gamba simboleggia il mondo del ginnasio, degli athla (arte della lotta) a cui il giovane era dedito, i cesti attorno ai pugni, ai polsi ed agli avambracci non lasciano dubbi, sull’identità di pugilatore; essi rivestono i pugni come un’armatura, dotati di borchie metalliche e sono legati al braccio tramite un intreccio di corregge. Il volto non è idealizzato alla greca, né tantomeno rappresenta il giovane come un dio: il pugile è colto in un momento di riposo, con lo sguardo basso, stanco come dopo una gara. La statua, databile nella prima metà del I sec.d.C., è firmata, sulla base, da Koblanos di Afrodisia in Caria; qui la presenza di cave di eccellente marmo nonché la richiesta romana di opere d’arte, stimolò la fioritura di una celebre scuola di scultura. La statua sarà esposta ai lati dello scalone del Museo che ospita la statua colossale di Demetra ritrovata poco distante da quella dell’Atleta.

L’Atleta di Koblanos e la seconda parte dello splendido Ninfeo a mosaico verranno proposti con una ricostruzione digitale.

La mostra «Surrentum. Vacanze da imperatori», presentata da Anna Imponente, direttore del Polo museale della Campania, Tommasina Budetta, direttore del Museo archeologico Georges Vallet e dal sindaco di Piano di Sorrento, Vincenzo Iaccarino, aperta dalle ore 9 alle 18.50 (il Museo è chiuso il lunedì) con ingresso gratuito. L’Atleta di Koblanos rimarrà in esposizione fino al 5 marzo prossimo. La sezione dedicata al Ninfeo fino al 23 aprile.

GISPA