L’adesione della RAI al Premio “Penisola Sorrentina”

Un’iniziativa speciale dedicata ad Aldo Moro con due borse di studio

 

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 Piano di Sorrento – Anche la RAI patrocina il Premio “Penisola Sorrentina Arturo Esposito”.              La kermesse diretta da Mario Esposito, che si concluderà il 27 ottobre al Teatro delle Rose di Piano di Sorrento, conferma così la sua riconosciuta valenza nazionale nel settore della cultura e dello spettacolo televisivo.

Da Viale Mazzini arriva il via libera al Patrocinio della TV di Stato per il prestigioso Premio culturale, accanto a quello della Presidenza del Consiglio dei Ministri e della Regione Campania.

In particolare la TV  pubblica ha riconosciuto l’importanza di un progetto speciale del Premio, denominato “Lettere dal cinema”, che pone la fiction come strumento pedagogico e di divulgazione etico- civile.

Si tratta di un concorso di scrittura critica, riservato alle Scuole superiori della Penisola Sorrentina. Base di partenza per il concorso è la docufiction “Aldo Moro il Professore”, prodotta dalla RAI per i 40 anni dalla morte dello Statista.

“Il cinema in chiave pedagogica, la storia, i diritti, il valore umano di un ritratto, il passato ed il futuro, l’etica della convinzione e della responsabilità: sono queste le motivazioni di questo omaggio ad Aldo Moro, a quarant’anni dalla morte. Uno statista, ma anche un docente con cui era possibile instaurare un dialogo fervido e costruttivo su motivazioni etiche, politiche ma anche sulle più ampie tematiche culturali”, spiega Mario Esposito.

Accanto al concorso di scrittura e critica, una sezione sarà dedicata alla grafica e ai prodotti multimediali che offrano occasione di pubblica riflessione sulla figura di Aldo Moro.

Ai due vincitori sarà assegnata una borsa di studio in denaro.

“Come avevamo dichiarato ad inizio anno il Premio “Penisola Sorrentina” comincia ad avvicinarsi ai giovani, ad essere una vera e propria m istituzione culturale di promozione sociale, abbattendo quel diaframma che a volte si frappone tra lo spettacolo-evento e la comunità. Farlo poi attraverso il cinema con i temi della politica e della società civile, nella lezione del grande Statista, diventa un valore aggiunto”, conclude il patron della rassegna.

 

LA STORIA DEL PREMIO PENISOLA SORRENTINA

Fu un poeta, Arturo Esposito, oltre che insegnante di Piano di Sorrento, e per primo capì l’opportunità di legare stabilmente al nome della penisola sorrentina un appuntamento culturale di valore nazionale.

Fu lui a fondare, a metà anni 90 anni, un concorso di poesia che portasse il nome della terra delle sirene, quella penisola sorrentina che durante il ‘grand tour’ottocentesco aveva ispirato viaggiatori, raccontatori e dipingitori della bellezza.

È negli anni duemila che il premio da lui fondato comincia ad aprirsi anche ad altri temi, ad offrire giorni di studio che si concludono con una prestigiosa premiazione. E poi venne l’incontro con altri luoghi ed altre regioni come la Liguria e il Salento .

Prima a Sorrento e poi a Piano di Sorrento il premio ha portato il gotha della cultura italiana ed internazionale. Poeti famosi come Maria Luisa Spaziani, la musa del nobel Eugenio Montale che egli chiamava “La volpe” o Michele Sovente, vincitore del “Viareggio”, o Giovanni Raboni, principale esponente della poesia lombarda.

Nella giuria Arturo Esposito invitò importanti intellettuali ed accademici italiani: Antonio Piromalli dell’Università di Cassino; Emerico Giachery segretario generale dell’Arcadia (la famosa Accademia che nel 1690, intorno alla figura di  Cristina di Svezia, venne fondata da Gian Vincenzo Gravina e da Giovanni Mario Crescimbeni); Giuliano Manacorda; Alberto Frattini insigne studioso di Leopardi; Vittoriano Esposito tra i maggiori esperti su Ignazio Silone; Francesco D’Espiscopo, critico tra i maggiori studiosi di Alfonso Gatto; Renato Filippelli, docente all’Istituto universitario Suor Orsola Benincasa di Napoli; Sirio Guerrieri poeta della linea ligure e Ninny Di Stefano Busà, poetessa milanese.

Nel 2004, dopo la sua morte il timone organizzativo è passato al figlio Mario, giornalista e conduttore. Il Premio, non più legato alla poesia, si è trasformato in una rassegna itinerante legata all’arte e alla cultura a 360 gradi, con sezioni diverse e riconoscimenti per il teatro, il cinema, la televisione, la musica, la letteratura.

Una sorta di zona franca in cui si incontrano culture diverse. In cui convivono il colto ed il popolare, premi Oscar e politici, giovani interpreti e nomi noti. Cultura nel senso più alto del termine.  Al limite della contaminazione e della sperimentazione.

Oggi il Premio è annoverato tra i grandi eventi della Regione Campania oltre che essere riconosciuto di rilevanza nazionale ed internazionale dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Tutto però ebbe inizio dall’intuizione di Arturo Esposito.

Ma chi era Arturo Esposito?

Nato a Nocera Inferiore (Sa) nel 1942, è morto nel Salento, a Casarano (Le), nel 2004.

Allievo di Carlo Salinari e Roberto Mazzetti, laureato in pedagogia, insegnava nella scuola primaria, dedicandosi al mondo dell’infanzia anche attraverso studi pedagogici.

Numerosi i saggi e gli articoli pubblicati su problematiche sociali e letterarie, tra cui si ricordano: “Universo e società nella poesia contemporanea”, “Droga, famiglia, scuola e società”, “Alfabetizzazione”, “Emarginazione, famiglia e società”, “Giacomo Leopardi: frammenti di luce, di fede, di speranza”. Per la poesia ha pubblicato “La Voce dell’anima” (Editore Cannarsa, prefazione di Vittorio Vettori).

Il Comune di Tuglie, in Salento, dieci anni fa pubblicò la raccolta postuma “Porto con me Gallipoli”, curata da Antonio Rima, contenente i testi inediti del poeta sorrentino e salentino adottivo

Suoi testi poetici sono presenti, inoltre, in volumi specialistici, tra cui la collana “L’altro Novecento” curata da Vittoriano Esposito per Bastogi Editore e la Storia della letteratura italiana “L’eredità letteraria” (Esselibri – Simone) curata da Renato Filippelli.

Per il valore culturale delle sue attività ha ottenuto dal Presidente della Repubblica il Diploma di benemerenza con medaglia d’argento e le onorificenze di Cavaliere e Commendatore al merito della Repubblica Italiana.