Marina d’Equa: resta sempre vivo il ricordo

Messa in suffragio delle 30 vittime ricordando anche quelle del Tito Campanella e dello Stabia

Monumento ai marinai periti in quel tragico mare

Sant’Agnello – La tragedia del Marina d’Equa è un ricordo che resta sempre vivo e scolpito nella mente di chi conobbe quelle 30 vittime che verranno ricordate in una messa in suffragio assieme a quelle del Tito Campanella e dello Stabia.

Sono passati trentasette anni da quel fatidico giorno del 29 dicembre 1981, quando il mercantile italiano della società Italmare di Piano di Sorrento stava solcando quella zona di mare dal nome Golfi di Guascogna ed avvenne una tempesta con un’onda anomala aprì una falla nella stiva numero uno e poi lo spezzò in due.

Era partito da Torre del Greco il 24 dicembre per fare rotta verso Anversa da dove poi era ripartito con il suo carico per portarlo in America, ma fu avvolto da onde che erano alte circa dieci metri ed una di queste causò una falla nella stiva.

Subito fu lanciato un SOS che fu raccolto dalle guardie costiere sia inglesi che francesi, il disperato  messaggio diceva: “Falla nella stiva numero uno, imbrachiamo acqua. Rischiamo di affondare”. Partirono i soccorsi ma il mare in tempesta non faceva avvicinare nessuna nave soccorritrice, mentre gli elicotteri dall’alto poterono solo fotografare quello che stava avvenendo sotto i loro occhi, e che nessuno non poteva intervenire.

E così fu che quei 30 marittimi che avevano nel loro bagaglio marinaresco una buona esperienza, non servì in quei tragici momenti in cui la tempesta li sopraffece, senza che loro potessero dire o fare qualcosa.

Venivano della costiera sorrentina: 11 da Meta, 7 da Piano, 2 da Massa Lubrense ed 1 Sorrento, 5 da Torre del Greco e 3 da Procida, più un cileno, e perirono in quella zona di mare che quando c’è una tempesta non lascia nessun superstite, e così fu anche per il Tito Campanella che nella stessa maledetta zona fece naufragio il 14 gennaio del 1984.

Tra quelli che vi perirono c’era anche una donna ed era la moglie del comandante, che si inabissò con la nave da carico in quelle tremende ed anomale onde e fu un naufragio la cui dinamica rimase a lungo oscura, perché senza testimoni e senza superstiti.

Marittimi indimenticabili che verranno ricordati nella messa in suffragio che sarà celebrata dall’arcivescovo monsignor Francesco Alfano nel santuario di San Giuseppe, il 29 dicembre alle ore 18.00. Alla cerimonia che è stata organizzata dalla Confraternita del Sacro Cuore di Maria e di San Giuseppe (detta dei Giuseppini) saranno presenti varie autorità civili, militari e le associazioni dei capitani e marittimi della penisola sorrentina e l’istituto nautico Nino Bixio. Che si stringeranno intorno ai familiari di quelle 30 vittime che perirono nel naufragio.

Dopo la cerimonia religiosa ci sarà quella alla quale vi parteciperanno tutti per deporre una corona d’alloro alla lapide commemorativa.

 

GISPA