Non dovrà pagare l’ammenda l’ex comandante Schettino

La Cassazione ha dichiarando estinto il reato di distruzione delle bellezze naturali perché non ha compromesso l’equilibrio ambientale dell’isola del Giglio

 

Redazione – L’ex comandante Schettino non dovrà pagare l’ammenda, la Cassazione ha dichiarando estinto il reato di distruzione delle bellezze naturali perché non ha compromesso l’equilibrio ambientale dell’isola del Giglio.

Questa la sentenza emessa che ha stravolto quelle emanate sia prima del Tribunale di Grosseto e poi della Corte d’appello di Firenze che avevano condannato Schettino a 5mila euro di ammenda, perché c’era il presunto sfregio che avrebbe inferto all’ecosistema del Giglio.

Quando la Costa Concordia naufragò adagiandosi sugli scogli dell’isola del Giglio e rimase per ben due anni in quelle acque, all’ex comandante metese gli fu addossata la colpa perchè la sua condotta non si sarebbe esaurita con l’impatto sugli scogli, ma si sarebbe protratta “per tutto il periodo dell’attività di rimozione del relitto”, vale a dire fino al luglio del 2014. Questo sentenziarono i giudici che avevano anche ritenuto che la permanenza del relitto della Concordia e le operazioni di rimozione avevano “modificato il profilo dell’area comportando una inevitabile alterazione dell’equilibrio naturale”. Così per i magistrati di primo e secondo grado la distruzione delle bellezze naturali che gli è stata contestata si sarebbe potuta estinguere solo dopo la scadenza del termine di prescrizione di cinque anni, ossia il 23 luglio 2019.

Ma questa ricostruzione fatta non concilia con quello che i difensori dell’ex comandante dicono: ossia che la condotta del marittimo si è esaurita con l’impatto sugli scogli, in poche parole non poteva essere condannato anche per l’alterazione dell’equilibrio ambientale del Giglio, perché dopo il naufragio egli non ha avuto più nessun contatto in qualsiasi modo con la nave.

Da qui il ricorso inoltrato alla Cassazione che ha dato un punto a favore di Schettino e dei suoi difensori: ha ribaltato le sentenze sia del Tribunale di Grosseto che della Corte d’appello di Firenze e non deve pagare nessuna ammenda. Mentre la Costa Crociere dovrà invece affrontare un nuovo giudizio d’appello in sede civile.