Tra poche ore ritorna l’ora legale

Nella notte tra il 28 ed il 29 marzo con le e lancette dell’orologio dovranno essere tirate avanti di 60 minuti, dalle 02 alle 03, e chissà se sarà l’ultima volta

 

Redazione – Tra poche ore ritorna l’ora legale e avverrà nella notte tra il 28 ed il 29 marzo con le lancette dell’orologio che dovranno essere tirate avanti di 60 minuti, dalle 02 alle 03, e chissà se sarà l’ultima volta.

Apporterà dei vantaggi come lo sono stati in tanti anni fino ad oggi, e sulla quale sta sorgendo la questione se lasciarla o abolirla, forse potrebbe essere l’ultima volta perché il Parlamento Europeo si è detto favorevole a sospendere dal 2021 la convenzione che vuole che si spostino in avanti o indietro le lancette dell’orologio ogni anno a marzo ed ottobre per sfruttare al massimo le ore di luce a disposizione e ridurre i consumi energetici.

Ma tutto è ancora da vedere. Da un sondaggio condotto dal Codacons risulta che gli italiani sono divisi a metà, chi per il 50% a favore e chi per il 50% contrari all’ora legale. La stessa inchiesta ha tuttavia rilevato che la maggior parte degli intervistati è a favore dell’abolizione dell’ora solare. Questa soluzione comporterebbe l’utilizzo dell’ora legale tutto l’anno, eliminando i fastidi legati al cambio di ora: il problema sarebbe che d’inverno, con meno ore di luce a disposizione, uno slittamento in avanti di alba e tramonto potrebbe fornire sì un’ora di luce in più alla sera, ma anche una in meno ogni mattina, mentre le attività umane continuerebbero a svolgersi con lo stesso orario.

La questione però è di competenza dell’Unione europea, in base alla direttiva 2000/84/CE. La Commissione europea sta valutando se abolire il cambio fra estate e inverno. Si tratta di scegliere se tenere costantemente l’ora invernale, oppure l’ora estiva, oppure ancora una media fra le due, per cui ad esempio l’ora dell’Europa Centrale diventerebbe UTC + 1.30. A Milano il Sole sorgerebbe d’inverno alle 8.30 e tramonterebbe d’estate alle 20.45.

Tra il 4 luglio 2018 e il 16 agosto 2018 sul sito della Commissione europea si è svolta una consultazione pubblica aperta sulle disposizioni relative all’ora legale, in cui, tra le domande, nel caso di abolizione del cambio orario veniva posta l’alternativa tra il mantenere sempre l’ora solare o il mantenere sempre l’ora legale. La consultazione ha ottenuto 4,6 milioni di risposte – il numero più alto mai ricevuto da una consultazione pubblica.

In Italia l’ora legale nacque come misura di guerra nel 1916, tramite il decreto legislativo luogotenenziale n. 631 del 25 maggio che andò a modificare il precedente Regio Decreto n. 490 del 10 agosto 1893 relativo al meccanismo di calcolo dell’ora in vigore nel paese, rimanendo in uso fino al 1920.

Dal 1940 al 1948 fu abolita e ripristinata diverse volte a causa della seconda guerra mondiale. In tale occasione si ebbe il periodo di massima durata dell’ora legale: dal 14 giugno 1940 al 2 novembre 1942. La creazione della Repubblica Sociale comportò per due anni la sfasatura dell’applicazione dell’ora legale fra il Nord e il Sud del paese. Durante l’occupazione  jugoslava di Trieste l’esercito titino la vietò per allineare l’orario della città a quello della Jugoslavia..L’ora legale venne adottata definitivamente con la legge 503 del 1965

L’ora legale stabilita da tale legge, applicata per la prima volta nel 1966, durava quattro mesi, dall’ultima domenica di maggio all’ultima domenica di settembre; in quell’anno specifico restò in vigore dal 22 maggio al 24 settembre. Tale durata venne estesa a sei mesi nel 1980 anticipando l’inizio alla prima domenica di aprile e poi dal 1981 all’ultima domenica di marzo. Un ulteriore prolungamento di un mese è stato introdotto nel 1996, insieme con il resto dell’Europa quando la fine fu spostata all’ultima domenica di ottobre.

La legge n. 1144/1966 delegò al Presidente della Repubblica il compito di decidere annualmente inizio e fine dell’ora legale rispettivamente nel periodo 31 marzo–10 giugno e 20 settembre-31 ottobre. Nel 1980 il decreto-legge n. 270 modificò tali periodi anticipando il possibile inizio al 28 marzo. Due anni dopo si anticipò il potenziale periodo di avvio dell’ora legale al 15 marzo

Solo nel 2010 l’Italia con l’art. 22 della legge n. 96, recependo la direttiva 2000/84/CE del Parlamento europeo (direttiva a firma del presidente N. Fontaine), fissò l’inizio dell’ora legale alle ore 2.00 del mattino dell’ultima domenica di marzo ed il termine alle 3.00 del mattino dell’ultima domenica di ottobre, pratica comunque già svolta in Italia fin dal 1996.