Punterà su giovani e beni culturali il Premio “Penisola Sorrentina”

Mario Esposito: “Non basta premiare solo nomi noti. Puntiamo ora a diventare un centro di produzione culturale”.  

 

Redazione – Sale l’attesa per la ventitreesima edizione del Premio nazionale “Penisola Sorrentina Arturo Esposito”, organizzato e diretto da Mario Esposito. La kermesse quest’anno farà tappa anche a Milano e a Roma, confermando la sua vocazione nazionale, riconosciuta ufficialmente dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, che ha concesso al Premio, oltre il patrocinio, anche  l’utilizzo del logo di Stato, conferito esclusivamente ad eventi internazionali di altissimo rilievo culturale, artistico e sportivo e prevalentemente promossi dai Ministeri competenti per materia.

Un bel riconoscimento dunque per Mario Esposito ma, soprattutto, per la Città di Piano di Sorrento, che ospiterà la serata conclusiva del Premio, in programma il 27 ottobre sul palcoscenico del Teatro delle Rose.

Ad arricchire ulteriormente la forza e la notorietà culturale dell’evento sono stati altri due riconoscimenti: il partenariato del Teatro Eliseo di Roma, diretto da Luca Barbareschi, che festeggia quest’anno cento anni di attività e l’inserimento del Premio, da parte del Segretariato generale e ufficio Unesco del Mibact, nell’Anno europeo del patrimonio culturale.

“Anzitutto  confido nella sinergia con l’Amministrazione comunale di Piano di Sorrento.  La lungimiranza del Sindaco Vincenzo Iaccarino, dell’Assessore Carmela Cilento e del Funzionario del settore Giacomo Giuliano saranno, in caso di finanziamento da parte della Regione Campania, il propellente per una serie di azioni ed iniziative nuove che nasceranno nell’ambito del Premio e si andranno ad integrare con la Città. Tra queste anche un “Tribute to Ermanno Acanfora”  attraverso il cinema e i giovani.  Per quanto riguarda, più specificamente, l’organizzazione della serata finale del Premio, anticipo che i beni culturali saranno al centro della nostra attenzione, dal momento che il 2018 è l’Anno europeo del Patrimonio culturale.  Poi guarderemo soprattutto ai giovani. Giovani della Campania, giovani attori televisivi nazionali e giovani proposte delle principali case discografiche italiane. Il Premio non intende quindi essere soltanto un riconoscimento a grandi nomi del panorama artistico e culturale: in tal senso nel nostro palmares possiamo annoverare anche un Capo di Stato e dei Premi Oscar. Il Premio ora si pone un obiettivo complesso ed importante: quello di diventare una vera e propria “factory” delle idee e della creatività.  È il primo passo verso quella trasformazione da una manifestazione-contenitore a un vero e proprio centro di produzione di contenuti culturali e multimediali”, dichiara il direttore del Premio Mario Esposito.

Conforme a tale strategia è il progetto che nasce quest’anno: “Copertina d’autore”, dedicato all’arte visiva.  Esso ricorda, in certo senso,  i manifesti d’autore di Lautrec, che celebrarono i più importanti luoghi artistici e culturali di una Parigi di primo Novecento:  Divan Japonais, Moulin Rouge, Bal Tous le soirs, Aristide Bruant all’Ambassadeurs, tanto per citarne alcuni.  Ogni anno, dietro la guida e il coordinamento artistico del maestro Giuseppe Leone, un giovane artista della scena internazionale comporrà un racconto iconico-artistico, segnato dal proprio stile personale, rielaborando il brand del Premio “Penisola Sorrentina”, ricco di simbologie legata all’ identità campana: il vesuvio, il mare, le barchette, il volto d’uomo che ricorda quello del mitico Ulisse, scopritore di terre e di segreti inesplorati. Per il 2018 la scelta è caduta sul famoso street artist internazionale Jorit, apprezzato in tutti i continenti e legato in particolar modo al mondo e ai rituali culturali dell’Africa. La sua identità fisica resta un mistero dal momento che il suo volto resta sempre coperto da uno scialle che non consente di vederne i lineamenti.