Ristoranti costieri premiati da Slow Food

Accanto a quelli riconfermati debutta Nonna Luisa. il ristorante dell’agriturismo Antico Casale dei Colli di San Pietro di Piano di Sorrento

Lo Stuzzichino di Sant’Agata sui due Golfi

Costiera sorrentina – È stata presentata la trentunesima edizione della guida Slow Food delle migliori Osterie d’Italia e tra i premiati ci sono anche i ristoranti costieri.

Accanto a quelli riconfermati, Lo Stuzzichino di Sant’Agata sui due Golfi a Massa Lubrense, Il Cellaio di Don Gennaro a Vico Equense, La Torre di Massa Lubrense e La Conca di Meta, fa il suo ingresso Nonna Luisa (nella foto di copertina), che è il ristorante dell’agriturismo Antico Casale dei Colli di San Pietro di Piano di Sorrento.

In questo agriturismo a cavallo tra le due costiere, piace cucinare, coltivare le verdure, preparare le conserve e piace girare tra le piccole realtà locali alla ricerca dei prodotti migliori. Chi va al ristorante da Nonna Luisa, potrà provare la cucina a metro 0.
Tutto quello che si porta in tavola viene prodotto all’interno dell’agriturismo oppure viene da altri piccoli fornitori locali di cui ci fidiamo.
Così si potrà tornare indietro a quei bei pranzi della domenica a casa della nonna..

La Slow Food, nell’edizione 2021 della Guida Osterie, ha deciso di eliminare il simbolo di riconoscimento di qualità adottato dalla guida, ossia le Chiocciole, questo perché è un momento particolarmente storico a causa del Covi-19, che ha messo praticamente in ginocchio la ristorazione. Con tutti i Dpcm che si susseguono da quando è apparso il virus ‘cinese’, e da quando il lockdown ha fatto abbassare le saracinesche a molti ristoranti, qualcosa è cambiato e non poco.

Con i risultati eccellenti ottenuti dai ristoranti costieri, il sindaco di Sorrento, Massimo Coppola, si è voluto complimentare: “Voglio complimentarmi con tutti i ristoratori ed il personale di cucina e di sala dei locali della nostra area. Questi traguardi devono incoraggiare tutto il mondo della ristorazione a programmare e a progettare, in modo da farsi trovare pronti ad accogliere nuovamente i tantissimi ospiti che, finita l’emergenza sanitaria, torneranno a popolare le nostre località, in cerca di identità e territorialità, valori che i nostri ristoratori, come ambasciatori nel mondo, incarnano alla perfezione”.

GiSpa