Rivo d’Arco, risolto il problema dello sversamento

La Gori comunicava, tramite facebook, di aver “individuato e risolta l’ostruzione causata da due assi in legno”

 

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Foto tratta dal diario di Facebook de La Grande Onda – Osservatorio Civico      Indipendente sullo stato delle Acque

 Vico Equense – È stato risolto il problema dello sversamento di liquami del rivo d’Arco e la Gori comunicava, tramite facebook, di aver “individuato e risolta l’ostruzione causata da due assi in legno”.

Infatti domenica 17 febbraio una vasta chiazza di liquami invadeva il mare adiacente alla marina di Seiano, a vedere questo subito partivano molte segnalazioni di molti cittadini della zona, sia verso le associazioni ambientaliste e sia verso le Autorità competenti.

Subito da parte della Guardia Costiera-Capitaneria di Porto di Castellammare, al Comando del capitano di fregata Ivan Savarese, ed il Comando di Polizia Locale della Città di Vico Equense iniziavano delle approfondite indagini in stretta collaborazione.

E nel pomeriggio dello stesso 17 febbraio su richiesta della Guardia Costiera, i tecnici dell’Arpa Campania intervenivano, alla foce del rivo d’Arco per effettuare dei prelievi finalizzati a verificare la natura dello sversamento e la tipologia di refluo.

Poi nella mattina del 18 febbraio il personale della Delemare Vico Equense, coordinato dal maresciallo Maurizio Bellotti e gli agenti della Polizia Locale di Vico Equense, comandati dal capitano Ferdinando De Martino, eseguivano altre verifiche nell’alveo del rivo e veniva anche utilizzato il drone in dotazione alla Polizia Locale, per dei rilievi aerei.

Poiché si era visto che i liquami che si sversano in mare provenivano da anomalie della rete fognaria gestita dalla Gori, ossia che in qualche punto della rete i reflui fognari finivano nella rete delle acque bianche e da qui ovviamente nell’alveo del rivo d’Arco e quindi in mare, venivano convocati i tecnici della Gori per dei chiarimenti.

Gli stessi tecnici poi si portavano nella zona ed effettuavano i dovuti lavori, così lo stesso ente che gestisce l’acqua in Costiera annunciava, tramite facebook, di aver “individuato e risolta l’ostruzione causata da due assi in legno”.

Ma è ovvio che il l’alveo del rivo d’Arco rimane un sorvegliato speciale, monitorato costantemente dagli uomini della Guardia Costiera e dagli agenti della Polizia Locale.