Scoperta una tavola lignea cinquecentesca dell’Immacolata

Venuta alla luce nel convento di San Francesco a Quisisana di Castellammare di Stabia, l’opera di notevole interesse artistico, sembra da datarsi al terzo quarto del Cinquecento, e da associare alla mano di Giovanni Bernardo Lama, pittore celebre ai suoi tempi

Foto tratta da stabiachannel.it

Redazione – Scoperta una tavola lignea cinquecentesca dell’Immacolata

Venuta alla luce nel convento di San Francesco a Quisisana di Castellammare di Stabia, l’opera di notevole interesse artistico, sembra da datarsi al terzo quarto del Cinquecento, e da associare alla mano di Giovanni Bernardo Lama, pittore celebre ai suoi tempi

In un breve comunicato si legge: “Il culto verso l’Immacolata Concezione a Castellammare è quello più caratterizzato dalla pietà popolare, tanto da esprimersi nelle belle tradizioni mariane che la città trasuda ogni anno in questo periodo. L’antichissimo culto è documentato anche da tante testimonianze artistiche che si ammirano nelle chiese cittadine”.

Fino ad oggi la più antica immagine dell’Immacolata custodita in città era considerata la bellissima tavola di Girolamo Imparato (ultimo decennio del Cinquecento) esposta nel Museo Diocesano.

Solo di recente nel Convento di San Francesco di Quisisana è stata spostata una tela ottocentesca (anch’essa raffigurante l’Immacolata) per essere collocata negli ambienti ricreativi della RSA Oasi di San Francesco, rendendo visibile una meravigliosa pala lignea murata, raffigurante la Santa Vergine Immacolata, che era nascosta dalla tela.

A fare l’importante scoperta è stato lo studioso Egidio Valcaccia, che ha segnalato l’opera agli ambienti accademici, confrontandosi con gli specialisti Stefano De Mieri e Giuseppe Porzio. Nonostante il precario stato conservativo, l’opera di notevole interesse artistico, sembra da datarsi al terzo quarto del Cinquecento, e da associare alla mano di Giovanni Bernardo Lama, pittore celebre ai suoi tempi, con una possibile collaborazione del nipote Silvestro Buono. Al momento, le ricerche di archivio non hanno restituito notizie sulla tavola.

Poche ragioni come la scoperta di un’opera sconosciuta alla memoria collettiva rimarcano la reale dimensione degli studi d’arte fatti di concretezza e di grande attualità. Questa tavola su cui certamente saranno effettuati ulteriori approfondimenti, oltre ad arricchire il già ricchissimo patrimonio culturale di Castellammare di Stabia, rimarca, ancora di più che questa merita di essere considerata una grande città d’arte.