Scoprire Vico Equense con Gennaro Esposito, viaggio nei sapori

Guardare lontano significa prontezza nel riconoscere e nel condividere il patrimonio di gusto di un territorio. Chef Esposito ci porta a Vico Equense, venite!

(Fonte lacucinaitaliana.it – di Angela Odone)

Vico Equense: un luogo magico. Il ritmo cadenzato della Circumvesuviana, le voci dei turisti che scendono a Pompei, i silenzi degli habitué della tratta. Il Vesuvio che si allontana, la Penisola Sorrentina che si avvicina, il mare lì, sempre a fianco. Se vi capita di raggiungere in treno Vico Equense, godetevi anche questa parte di viaggio. Potete scendere alla stazione a due passi dal centro della città oppure a quella di Seiano (uno dei tredici borghi che compongono il comune di Vico) e per un attimo vi sembrerà di stare sospesi nel tempo, oltre che nello spazio (il treno ferma proprio nel mezzo di un alto viadotto). Vico Equense è una città così multiforme che la cosa migliore è scoprirla girandola in compagnia di un vicano. Noi l’abbiamo fatto con Gennaro Esposito, chef solare (e illuminato) del ristorante La Torre del Saracino, due stelle Michelin, che abbiamo seguito durante le sue giornate di lavoro e di studio.

Non si può iniziare senza un caffè, così si fa tappa da Totò. Poi si va dritti in pescheria da Franco: da quasi vent’anni è il punto di riferimento per chi vuole mangiare pesce eccellente e locale; Giusy, la figlia che aiuta il papà in negozio, ci consiglia le zanchette (piccoli pesci ovali e piatti che potrebbero ricordare le sogliole) per la frittura o un centrolofo viola (Schedophilus ovalis), un pesce di profondità simile alla pezzogna, con carni sode e pregiate, da preparare al forno o sulla brace. Spostandosi di poco lungo le vie del centro, che si irradiano da piazza Umberto I verso il monte e verso il mare, si trovano altre tappe da non mancare: il fruttivendolo Caccioppoli, la gelateria di Salvatore Fraddanno e la Cremeria Gabriele. Tra la frutta in esposizione, la signora Camilla Cinque accoglie tutti con un grande sorriso, lo stesso con cui da tanti anni (il negozio ha aperto nel 1955) magnifica i prodotti di questo territorio così speciale. Salvatore Fraddanno, oltre a preparare un ottimo gelato, ha un altro merito: una mattina di diversi anni fa chiamò al telefono suo cugino chiedendogli se avesse voluto iscriversi con lui all’istituto alberghiero (lo stesso dove ha studiato anche Antonino Cannavacciuolo). Il cugino, un certo Gennaro Esposito, per fortuna accettò.

L’ingegno e la creatività dei vicani (il comune è in lizza per il riconoscimento come Città creativa dell’UNESCO) si scorgono nei posti più diversi, come nel lungo e sinuoso banco della Cremeria Gabriele: a destra trovate formaggi e salumi, a sinistra i dolci al cucchiaio, eredi dei pezzi duri di qualche decennio fa, alleggeriti e modernizzati (da non perdere la Delizia al limone), al centro le vasche del gelato premiato sulle guide con il massimo dei punteggi. Per non sprecare latte e panna il signor Gabriele negli anni Sessanta mise la sua prima macchina per il gelato dentro il caseificio e da allora queste tre anime convivono rafforzandosi a vicenda. Altri esempi sono quelli del ghiotto panino Saltimbocca da Baldino (farcito con fiordilatte e prosciutto crudo) e di Luigi Dell’Amura, detto Gigino, che nei primi anni Cinquanta inventò (e brevettò poco dopo) la pizza al metro per sfamare più persone in meno tempo. Oggi è un’istituzione locale, proprio come il Provolone del Monaco Dop. Più o meno stagionato, in qualche caso anche affinato in grotta come quello che si può acquistare o mangiare presso la gastronomia-ristorante La Tradizione di Salvatore De Gennaro, è un formaggio a pasta filata la cui lavorazione a mano assomiglia a una danza, dolce e burroso con una delicata nota piccante. La qualità è garantita dal latte delle vacche di razza Agerolese che mangiano il fieno sul monte Comune. E vale la pena andare a vedere questi pascoli seguendo uno dei sentieri segnati del CAI che attraversano la Penisola Sorrentina, la vista a 360 gradi da Positano al Vesuvio (isole comprese) e i profumi della macchia mediterranea vi rimarranno nel cuore.

Il sito di Vico Equense, citato per la prima volta nel I secolo nel poema epico Punica di Silio Italico, come ci racconta Gennaro, è lontano dagli scintillii modaioli della costiera e conserva una genuinità fatta di uomini e donne che amano la propria terra e le proprie tradizioni. Assaggiate i prodotti di Rosa Russo che nella sua azienda L’Arcangelo produce un olio biologico Dop con olive Rotondella e Minucciola, bellissime uova dai gusci di colori diversi, ortaggi e legumi che rischiavano di andare persi, come i fagioli Butirri, recuperati grazie a un lavoro di squadra tra i coltivatori della zona di Montechiaro.

Salite tra le strette viuzze e scoprite Villa Ketty, un resort raccolto e curatissimo. Il momento migliore? La colazione preparata ogni mattina dai proprietari Dionisia dell’Amura e suo marito Antonio Astarita, un banchetto da favola. Proseguite fino all’Abbazia di Crapolla per vedere dove cresce l’uva di Sabato, tipica proprio di questa zona, sedetevi sotto il meraviglioso pergolato e assaggiate i vini che si producono qui: Poizzo, Nireo, Sabato e Sireo. Merito di due amici con la passione per la vigna che, aiutati dalle rispettive mogli, hanno riportato all’antico splendore l’abbazia e i terreni.

Mentre se tornate verso il mare cristallino non dimenticatevi di Antichi Sapori, il posto ideale per un pranzo (di pesce) cucinato e servito con cura: in cucina lo chef Alfonso De Martino aiutato da Antonio Montuori e Giovanni De Martino, in sala il prezioso Salvatore con il supporto della sorella Maria (figli dello chef). Cucina sincera, senza fronzoli, confortevole come un pranzo della domenica in famiglia. Non resta che prendere un drink al tramonto sulla terrazza del Murrano Mare prima di concludere in bellezza a cena da Gennaro Esposito a La Torre del Saracino, per sperimentare ancora una volta la maestria di uno chef che nel territorio e nelle persone che lo abitano ha saputo trovare l’ingrediente in più da aggiungere a tutti i piatti, che ogni volta incantano.

Gli indirizzi da provare

Per mangiare: Caffetteria da Totò, tel. 081 8798032

Ittica Maestrale, tel. 081 8015440

Frutta e Verdura Caccioppoli, tel. 081 8798027

Gelateria Salvatore Fraddanno, tel. 081 8016400

Cremeria Gabriele, gabrieleitalia.com

Pizza a Metro, pizzametro.it

La Tradizione, tel. 081 8028437

La Verde Fattoria, laverdefattoria.it

Caseificio Salvatore Albano, tel. 081 8023043

L’Arcangelo, larcangelo.it

Abbazia di Crapolla, tel. 338 9430527

Antichi Sapori, tel. 366 4269536

Ristorante Mustafà, ristorantemustafa.it

L’Oasi Baldino, tel. 081 879 8286

Murrano Mare, murranomare.it

La Torre del Saracino, torredelsaracino.it

Per dormire

Villa Ketty, villaketty.com

Capo La Gala, hotelcapolagala.com

Grand Hotel Angiolieri, grandhotelangiolieri.it

Palazzo Murrano, palazzomurrano.com

Info

A Vico per Cacio @avicopercacio – comunevicoequense.it

(Fonte lacucinaitaliana.it – di Angela Odone)