Sorrento, tentativo di truffa non riuscito

Un giovane tra i 20 ed i 25 anni si finge esattore di multe e nel centro storico si presenta alla porta di un anziano solo in casa e riesce a farsi aprire, tenta di fargli pagare in contanti delle contravvenzioni emesse al figlio, ma i soldi non ci sono e lo convince ad aprire la cassaforte dove ci sono i gioielli della moglie defunta

Sorrento – Un tentativo di truffa non è riuscito ad una persona anziana.

Un giovane tra i 20 ed i 25 anni si finge esattore di multe e nel centro storico si presenta alla porta di un anziano solo in casa e riesce a farsi aprire, tenta di fargli pagare in contanti delle contravvenzioni emesse al figlio, ma i soldi non ci sono e lo convince ad aprire la cassaforte dove ci sono i gioielli della moglie defunta.

Non avendo dei contanti in casa la povera vittima, anche impaurito dalle parole del malfattore, poteva anche pagare con i gioielli, non può fare altro che aprire la cassaforte e tirare fuori tutti i preziosi che appartenevano alla moglie defunta.

Nel frattempo che erano intenti alla valutazione dei gioielli e degli oggetti d’oro rincasa il figlio, che si rende conto di cosa sta accadendo, il truffatore cerca di convincere anche lui fingendo di chiamare i carabinieri, però poi in un momento di disorientamento fugge a gambe all’aria e perde anche il cellulare.

Però probabilmente il malfattore non doveva essere solo, perché il figlio dell’anziano riceve una telefonata anonima mentre saliva le scale e l’interlocutore, con una voce camuffata, diceva di parlare a nome dei carabinieri per giustificare il complice che era in casa.

Subito scatta la denuncia ai carabinieri di Sorrento che avviano delle indagini raccogliendo dei filmati delle telecamere della zona, dai quali si vede chiaramente l’uomo mentre citofona e mentre abbandona precipitosamente la zona.

Purtroppo del malfattore si sono perse le sue tracce, nonostante anche le perlustrazioni nelle strade sorrentine.

E si può asserire che il colpo era stato ben studiato poiché è risultato che il telefono dell’abitazione della vittima era stato isolato.

GiSpa