Stupro turista inglese, processo di secondo grado da rifare

La Corte di Cassazione accoglie il ricorso della Procura Generale di Napoli e annulla la sentenza d’Appello

Redazione – Si deve rifare il processo per lo stupro della turista inglese avvenuto all’hotel Alimuri di Meta nell’ottobre del 2016. 

La Corte di Cassazione accoglie il ricorso della Procura Generale di Napoli ed annulla la sentenza della Corte d’Appello, poiché bisogna ricalcolare la pena per gli imputati, ritenuta troppo bassa. Il quintetto, tutti ex dipendenti dell’albergo, fu accusato di violenza sessuale di gruppo contro la 50enne inglese.

La Corte d’Appello di Napoli modificò la sentenza di primo grado emessa dal tribunale di Torre Annunziata, perché la donna di oltremanica fu violentata ma non fu drogata.

Così ai cinque le pene furono ridotte:  Gennaro Davide Gargiulo, in primo grado era stato condannato a nove anni di reclusione, pena ridotta a quattro anni ed otto mesi; Antonino Miniero, Fabio De Virgilio e Francesco Ciro D’Antonio, da otto a quattro anni di reclusione; Raffaele da quattro a tre anni.

Questo perchè la tesi sostenuta dal collegio difensivo dei cinque imputati, secondo il quale non c’era la prova scientifica della somministrazione della droga dello stupro, aggravante che aveva fatto lievitare la pena inflitta in primo grado.

Tutto accadde all’inizio di ottobre 2016, nella notte tra il 6 ed il 7, quando la donna che era in vacanza insieme a sua figlia, nell’albergo metese, secondo quando dichiarò e ricostruì agli inquirenti, che due baristi dell’albergo le avrebbero offerto un drink, presumibilmente adulterato con ‘droga da stupro’, dopodiché l’avrebbero violentata e concessa alle voglie di un numero imprecisato di altri uomini che si trovavano in un altro locale.

Poi che delle scene erano state fotografate, filmate e divulgate in una chat chiamata ‘cattive abitudini’ in cui erano presenti diversi dipendenti dell’hotel, tra commenti e messaggi anche di chi non era in servizio. Solo in mattinata la donna tornò nella stanza dove c’era la figlia, che nel frattempo si era sentita male per il troppo alcol. Però l’effetto dei drink sia stato potenziato dal ghb, la cosiddetta droga dello stupro, non è stato dimostrato in Appello, nonostante l’analisi sui capelli.

GiSpa