Truffa aggravata ad una 78enne, ammanettato 20enne

Ha agito con un’altra persona da identificare sottraendo all’anziana ottenendo la somma in contanti di 10mila euro e numerosi monili in oro

Redazione – Ammanettato 20enne per truffa aggravata ad una 78enne.

Ha agito con un’altra persona da identificare sottraendo all’anziana ottenendo la somma in contanti di 10mila euro e numerosi monili in oro.Nella mattina del 23 agosto, a Napoli, i carabinieri della compagnia di Sorrento, in esecuzione di un’ordinanza applicativa della misura cautelare della custodia in carcere, emessa dal gip del Tribunale di Torre Annunziata su richiesta della Procura della Repubblica, hanno proceduto all’arresto di un 20enne di Napoli.

L’indagine, svolta dai militari dell’Arma della stazione di Vico Equense e coordinata dalla Procura della Repubblica, ha consentito di raccogliere a carico dell’indagato gravi indizi di colpevolezza in ordine alla commissione, in concorso con persona da identificare, di una truffa aggravata dall’età avanzata della vittima nonché dalla rilevante entità del danno patrimoniale cagionato alla stessa. Secondo la ricostruzione investigativa, lo scorso 20 maggio 2023, l’odierno indagato avrebbe truffato una donna 78enne di Vico Equense, ottenendo la somma in contanti di 10mila euro e numerosi monili in oro.

L’anziana signora era stata contattata per telefono dapprima da un soggetto che, presentatosi come il direttore dell’Ufficio Postale, le diceva che la figlia si trovava “bloccata in posta” perché doveva effettuare un pagamento di 15mila euro e non aveva i soldi e che, se non avesse provveduto a questo pagamento, ci sarebbero state “gravi conseguenze” e sarebbero dovuti intervenire i carabinieri. Successivamente la vittima veniva contattata da un secondo interlocutore che, presentatosi come “maresciallo dei carabinieri”, intimava alla malcapitata di consegnare i soldi e i monili d’oro che aveva in casa al ”postino” che di lì a poco l ‘avrebbe raggiunta di persona.

L’indagine, svolta mediante l’analisi delle immagini dei sistemi di videosorveglianza della zona e altre attività di investigazione diretta e indiretta, ha consentito di pervenire, con elevata probabilità, all’identificazione dell’odierno arrestato come uno degli autori del reato, il quale, risultando dal quadro investigativo aver avuto il contatto diretto con la vittima, veniva da quest’ultima riconosciuto mediante individuazione fotografica.