Turista americana muore dopo collisione tra un gozzo ed un veliero

L’incidente è accaduto nel pomeriggio del 3 agosto nelle acque davanti al Fiordo di Furore e la 45enne è stata sbalzata in mare andando a finire tra le eliche del motore riportando profonde ferite multiple su tutto il corpo, specie alla testa

Redazione – Una urista americana muore dopo collisione tra un gozzo ed un veliero.

L’incidente è accaduto nel pomeriggio del 3 agosto nelle acque davanti al Fiordo di Furore e la 45enne è stata sbalzata in mare andando a finire tra le eliche del motore riportando profonde ferite multiple su tutto il corpo, specie alla testa.

La donna era sull’imbarcazione da diporto con i due figlioletti ed il marito, che era in navigazione da Conca dei Marini verso Positano, quando sarebbe andata a cozzare dritta contro il Tortuga, un veliero turistico per mini crociere tra le isole del golfo di Napoli e la costiera amalfitana, della lunghezza di 45 metri, a bordo del quale vi erano circa 85 persone.

La collisione è stata violenta con il gozzo che presentava una vistosa falla sulla fiancata destra e la donna in mare priva di sensi.

A portare i primi aiuti sono state alcune imbarcazioni che si trovavano in zona. Il marito si è ferito lievemente ad una spalla e sono rimasti illesi miracolosamente i due figlioletti di 12 ed 8 anni. In condizioni gravissime la malcapitata è stata soccorsa dagli uomini della Guardia costiera di Amalfi supportati da alcune imbarcazioni private, è portata alla Darsena del porto di Amalfi dove c’era un’ambulanza del 118 pronta a trasferirla al vicino pronto soccorso di Castiglione.

I medici si sono prodigati per rianimarla, è stata allertata anche l’eliambulanza per il trasferimento rapido a Salerno, ma al suo arrivo la donna è spirata. Intanto il marito ed i due figlioletti sono stati portati al pronto soccorso per le cure necessarie.

Le due imbarcazioni sono state rimorchiate e portate in porto dove sono sotto sequestro.

Le indagini sono coordinate dai militari della Guardia costiera di Amalfi, diretti dal comandante Oronzo Montagna, coadiuvati dai carabinieri della compagnia di Amalfi agli ordini del capitano Umberto D’Angelantonio.

La salma, sottoposta a sequestro, è restata adagiata alla Darsena di Amalfi fino a quando non è arrivato il magistrato di turno che poi ha deciso il trasferimento presso l’obitorio dell’ospedale ‘Gaetano Fucito’ di Mercato San Severino, a disposizione della magistratura. Intanto è stato aperto un fascicolo d’inchiesta.

GiSpa