Vico Equense, l’infiorata del centro storico del Vescovado

Tappeti a tema sacro, vere e proprie opere d’arte che raccontano una fede viscerale. L’Infiorata del Centro Storico del Vescovado è tornata con il suo carico di colori e spiritualità.

(Fonte diocesisorrentocmare.it – a cura di Enrico di Palma)

L’Infiorata per gli abitanti del quartiere e dei tanti giovani e meno della Parrocchia, è un appuntamento antico, l’attaccamento a questa tradizione dimostrato dalla comunità è stato per anni d’esempio anche per i paesi limitrofi.

I tappeti vengono tradizionalmente realizzati con fiori partendo da un disegno base. Per i contorni, al fine di esaltare figure e geometrie, viene utilizzata torba o fondi di caffè. Il resto, è un lavoro certosino fatto di sfumature, accostamenti di colori, ricerca di chiaroscuro e profondità. Così le strade si trasformano in una galleria d’arte, un viaggio nella bellezza. Tantissimi i presenti, mossi in corteo, che hanno voluto rendere omaggio a una delle più antiche tradizioni della città.

Viaggiando ci si incanta per ciò che incontra il nostro sguardo. Meraviglie succedono a meraviglie. E nella loro diversità, s’incontra l’unità del Bello che dimostra come tutto abbia bisogno di ricondursi all’unica Presenza. Quella stessa che ha fatto sì che esistesse tutto e che vuole che questo tutto possa essere orientato a Lui. Osservando, contemplando, e soprattutto incantandosi dinanzi alla Bellezza della natura o di ciò che l’uomo ha costruito, si capisce quanto sia giusto coglierne il significato per poi lodare e ringraziare.

Un fiore, ogni fiore, è una sintesi di bellezza. Più ci si avvicina ad esso e più mostra la sua perfezione. Sembra sia il risultato …anzi no! Non sembra, è il risultato di uno stupendo progetto. Quando si sale in montagna e il sentiero diventa più impervio, conviene tenere la testa bassa, non solo per fare attenzione e non mettere i piedi in fallo, ma anche perché osservare il tanto che ancora resta da percorrere può causare un certo sconforto.

Facendo così, si notano tante sparute bellezze, come può essere un fiore che si slancia dalla durezza delle pietre.

Si tratta di un piccolo segno di delicatezza in un ammasso di scomoda durezza. Quanto sarebbe bello se tutti i sentieri fossero fatti solo da fiori! Si potrebbe proseguire anche a piedi nudi; e la salita sembrerebbe molto più agevole, più fresca, più tenera e delicata. L’Infiorata del Vescovado richiama questo intimo desiderio dell’uomo.

Quanto sarebbe bello se tutte le strade da percorrere fossero selciate da fiori piuttosto che da pietre! Il dovere del cammino non verrebbe meno, ma tutto sarebbe più facile e delicato. E inoltre una bellezza portentosa riempirebbe continuamente lo sguardo.

Eppure questo è possibile. Sì. è possibile. Ad una condizione però: se ogni passo riesca a trovare la ragione della sua fatica in una volontà che non sia la propria, ma quella di Dio. Solo così la durezza di ogni pietra, si trasformerebbe nella morbida delicatezza di un fiore. E tutte le strade, d’incanto, diventerebbero come quelle di Vico in piena primavera.

(Fonte diocesisorrentocmare.it – a cura di Enrico di Palma)