Vola e canta il Napoli

Manita alla Juve che non è pervenuta con il Maradona che desidera “un sogno nel cuore, Napoli campione”

Foto tratta dal diario di Facebook di Khvicha Kvaratskhelia

Redazione  – Canta e vola il Napoli.

Manita alla Juve che non è pervenuta con il Maradona che desidera “un sogno nel cuore, Napoli torna campione”.

La madre di tutte le partite, ma non era quella che poteva decidere il cammino di una delle due squadre, ma è stata quella che ha visto gli azzurri essere superiori ai bianconeri il cui pulmann davanti alla porta è stato valicato da un indemoniato Osimhen che ha realizzato una doppietta. Seguito da un irresistibile Kvara che è ritornato quello che dall’inizio della stagione ha fatto tremare glia avversari, da Rrahmani che si è fatto perdonare l’errore che ha fatto tremare Meret che non si è fatto trovare impreparato, e chiude Elmas che anche entrando dalla panchina subito accende la sua luce a disposizione dei compagni.

La Juventus, dopo otto vittorie consecutive in campionato con zero gol incassati, stecca la nona e crolla in maniera clamorosa al Maradona subendo cinque gol ed una dura lezione. Dopo che in tutta la stagione ne aveva incassati solo sette.

Le solite schermaglie alla vigilia tra Spalletti ed Allegri, ma il verdetto del campo da ragione al primo: pressing azzurro efficace, bianconeri dietro la palla, partenopei che controllano bene a centrocampo e squadra zebrata che non riesce a costruire.

Fasi di studio rotte dalla rete di testa di Osimhen dopo la bella ed inebriante iniziativa di Kvara. Rrahmani fa tremare la difesa partenopea perché favorisce Di Maria che fortunatamente colpisce la parte superiore della traversa. Zielinski si vede deviata la sua conclusione. Kvara raddoppia con un rasoterra. La Juve nonostante che qualche calciatore si sente spaesato in un ruolo non suo (Chiesa), nonostante un piano tattico con la difesa ad oltranza con cinque uomini fissi nell’area di rigore e qualche palesata difficoltà, arriva a rimettere in discussione la partita con la rete di Di Maria dopo un rimpallo in area di rigore tra Zielinski e Kim che favorisce l’argentino.

La gara si infiamma e nella ripresa gli azzurri commettono qualche leggerezza che favorisce la zebra che potrebbe anche pareggiare. Ci pensa Rrahmani a dare un ulteriore ‘botta’ sulla testa della zebra con un destro che non perdona.

Osimhen manda oltre la traversa la rete del possibile quarto gol, che poi lo stesso realizza ancora di testa. Il Napoli gioca a memoria e non è pago: manita di Elmas la cui sfera deviata da Alex Sandro infila Szczesny. La partita finisce senza altri sussulti con l’immagine negli occhi dei 60mila del Maradona che con le luci dei cellulari illuminano lo stadio cantando: “Abbiamo un sogno nel cuore, Napoli torna campione”.

Una capolista che ha ritrovato il passo della prima parte della stagione.

NAPOLI – JUVENTUS  5-1

Marcatori: 14’ pt e 19’ st Osimhen (N), 38’ pt Kvaratskhelia  (N), 41’ st Di Maria (N); 9’ st Rrahmani (N), 26’ st Elmas (N).

NAPOLI (4-3-3): Meret; Di Lorenzo, Rrahmani, Kim Min-Jae, Mario Rui (25’ st Olivera); Anguissa, Lobotka, Zielinski (33’ st Ndombelè); Politano (1’ st Elmas), Osimhen (33’ st Raspadori), Kvaratskhelia (43’ st Lozano).

A disposizione: 12 Marfella, 30 Sirigu, 5 Juan Jesus, 4 Demme, 18 Simeone, 23 Zerbin, 24 Bereszynski, 31 Zedadka, 55 Ostigard, 70 Gaetano. All. Spalletti.

JUVENTUS (3-5-1-1): Szczesny; Danilo, Bremer, Alex Sandro: Chiesa (27’ st Miretti), McKennie, Locatelli (11’ st Rrahmani), Rabiot (37’ st Soulè), Kostic; Di Maria (27’ st Iling); Milik (11’ st Kean).

A disposizione: 23 Pinsoglio, 36 Perin, 15 Gatti, 24 Rugani, 44 Fagioli. All. Allegri.

Arbitro: Doveri di Roma.

Ammonito: Danilo(J).

Note: serata poco nuvolosa, erba naturale buona, spettatori 60mila circa (770 circa juventini).

Angoli: 2-5. Recuperi: 2’ pt e 3’ st.

GiSpa