Benevento, imprevisto un black out

Nulla ha funzionato per il verso giusto, troppi errori: partita da cancellare subito

di Franco Santo (fonte ottopagine.it)

BeneventoUn black out improvviso, un crollo imprevisto, nella sostanza e nella misura. Si sono inceppati tutti i meccanismi del Benevento, ogni settore, ogni singolo giocatore ha pagato dazio in questa disgraziata trasferta abruzzese. E forse questo può essere un motivo di conforto, perchè una partita storta può starci, soprattutto se a funzionare male è tutta l’apparato della squadra e non pochi giocatori.

L’Abruzzo continua a non portare bene alla strega, gli ex perpetuano una tradizione ormai consolidata da anni, Memushaj è solo l’ultimo dei “vendicatori” della squadra giallorossa. Il Benevento per lunghi tratti è irriconoscibile, non tanto per i gol che subisce, quanto per il gioco che non riesce a proporre. Va in difficoltà contro quel centrocampo affollato proposto da Zauri, arranca, mastica calcio, non gli viene fuori una sola azione degna di questo nome, costruisce poco e male.

Il primo tempo era stato una sorta di campanello d’allarme, il pareggio aveva fatto pensare forse ad una partita che poteva essere condotta così fino alla fine. Invece dal ritorno in campo in poi ne sono accadute di ogni genere. Quattro gol subiti in maniera incredibile, a cominciare dal primo in cui Memushaj ha fatto il “Maradona” e si è infilato nella difesa schierata del Benevento come una lama nel burro. Colpe dei difensori giallorossi, ma anche merito dell’albanese che ha estratto dal cilindro una colpo di gran classe. Gli altri tre gol una squadra come il Benevento non può prenderli: il colpo di testa di Machin chiama in causa prima Letizia partito in ritardo sul cross di Matteo Ciofani, poi Montipò che si fa rubare il tempo dal colpo di testa di Machin. Il terzo gol parte addirittura da un calcio d’angolo di Viola battuto lungo sul secondo palo, la rincorsa di Coda che perde il contrasto, poi la volata di Machin su cui Tuia entra col vigore di un ragazzino della Primavera. L’ultimo gol, il quarto evidenzia l’inadeguatezza dell’arbitro Baroni, uno che avrebbe bisogno di essere dismesso al più presto dai quadri dell’Aia: si inventa letteralmente un rigore sul 3 a 0, roba senza senso.

Prendiamo in prestito una frase di Inzaghi: “Meglio perdere una partita 4 a 0 che quattro per uno a zero”. La B è fatta per gente pratica, il 4 a 0 fa male ed è come un pugno nello stomaco, ma il Benevento rimane in vetta e ha ora due partite casalinghe in rapida successione in cui può cancellarlo subito. Bisognerà subito lavorare sulla testa dei giallorossi e magari trovare qualche meccanismo più efficace per ritornare ad essere quelli di prima di Pescara.

Fonte ottopagine.it