Il Comune ascolti consigli Wwf su riqualificazione della pineta Le Tore

Sul recupero dell’area verde che, a causa di diversi eventi come incendi e tempeste verificatisi negli ultimi anni, è stata gravemente danneggiata, interviene l’organizzazione ambientalista con un comunicato

Foto tratta da ilmattino.it

Redazione – Sulla riqualificazione della pineta Le Tore il Comune ascolti consigli Wwf.

Sul recupero dell’area verde che, a causa di diversi eventi come incendi e tempeste verificatisi negli ultimi anni, è stata gravemente danneggiata, interviene l’organizzazione ambientalista con un comunicato:

“Apprendiamo a mezzo stampa che la giunta comunale di Sorrento ha approvato un progetto di fattibilità tecnica ed economica di circa 346.000 euro per la riqualificazione della pineta “Le Tore”.

Si legge che “le attività saranno finalizzate soprattutto al recupero dell’area verde che, a causa di diversi eventi come incendi e tempeste verificatisi negli ultimi anni, è stata gravemente danneggiata”, ma si omette di dire che il danno, dopo gli incendi e le tempeste, è stato inferto proprio dalle motoseghe su incarico dell’amministrazione comunale precedente, con cospicui finanziamenti pubblici oltre che privati!

La riqualificazione approvata prevede “interventi di rinaturalizzazione del soprassuolo e del sottobosco, con l’installazione di nuovi alberi di specie autoctone, come quercete mediterranee, con aspetti arbustivi a macchia, che andranno a sostituire le zone degradate della pineta.” In pratica proprio quello che la giunta precedente aveva detto di voler fare, salvo invece procedere ad un disboscamento senza precedenti del polmone verde, con taglio di alberi sani e non previsti dal progetto!

La denuncia del WWF (n.d.r. resa possibile col cambio di guardia dell’amministrazione che consentì l’accesso agli atti) fermò le motoseghe e ottenne, a novembre del 2020, il sequestro dell’area da parte dei Carabinieri Forestali di Castellammare di Stabia su disposizione della Procura della Repubblica di Torre Annunziata, quando ormai quasi un quarto della pineta era già andata distrutta.

Ora si torna a parlare di questa importante area a verde. Ma chi sono i protagonisti che dovranno attuare la “riqualificazione e la rinascita” delle Tore? Perché, al di là delle buone intenzioni e delle belle parole, c’è bisogno di affidarsi a chi della tutela della Natura e della pianificazione e gestione di aree naturali ha conoscenza, professionalità ed esperienza, oltre che credibilità! Affidare la “pineta” agli stessi tecnici e professionisti che, di fatto, dovevano controllare ma non l’hanno fatto, per distrazione, incompetenza o altro, rischia di non dare sufficienti garanzie che le cose andranno, stavolta, per il verso giusto.

Inoltre apprendere a mezzo stampa che “le opere programmate saranno precedute da interventi di decespugliamento ed eradicazione del sottobosco… e dalla sua messa in sicurezza” ci mette in allerta. Iniziare col tagliare altri alberi ed “eradicare il sottobosco” non è necessariamente un bene e svela una scarsa sensibilità ambientale: nel sottobosco, costituito da piante, felci, funghi, muschi e licheni, vive il maggior numero di organismi viventi di tutta la pineta (insetti, anfibi, rettili, uccelli, mammiferi). Inoltre nel sottile e precario strato di humus, che il sottobosco protegge dall’insolazione, c’è il “carburante” dell’intera biodiversità. La differenza tra un bosco e un parco urbano attrezzato, o un giardino di un albergo, sembrerebbe non affatto chiara ai nostri amministratori! In tanti poi dimenticano i vincoli paesaggistici.

L’obiettivo comune che condividiamo tutti è quello di restituire il sito della Pineta le Tore alla piena fruizione della popolazione locale e dei visitatori e ben venga la risistemazione della sentieristica e della segnaletica, oltre ad ogni intervento didattico-funzionale, uniti ad un serio rimboschimento.  Ma la prima cosa da tener presente, e non possiamo più permetterci di sbagliare, è il RISPETTO dei delicati equilibri, già in gran parte violati, dell’ecosistema naturale e dell’organismo vegetale nel quale si va ad operare, rappresentato da 12.000 esemplari di Pino marittimo (Pinus pinaster) piantati dall’uomo mezzo secolo fa, filati verso il cielo e strettamente interconnessi l’uno all’altro: qualsiasi intervento verrà attuato sui singoli esemplari si ripercuoterà inevitabilmente anche su tutti gli altri! Più avanzerà il fronte del “disboscamento” più si esporranno gli alberi superstiti alle avversità e ai rischi parassitari e strutturali condannando, nel tempo, ad una lenta moria grossa parte del bosco violentato.

Siamo certi che stavolta l’amministrazione guidata dal Sindaco Massimo Coppola, col quale abbiamo avuto un recente incontro su tematiche ambientali, vorrà e saprà ascoltare i consigli di chi, come il WWF, per anni è stato direttamente impegnato nella salvaguardia del Bosco Le Tore e, ad oggi, né ha a cuore le sorti”.