Giornata Mondiale del Malato: il messaggio dell’arcivescovo Alfano

Anche quest’anno alle prese con la pandemia, che sembra volerci lasciare una tregua o addirittura farci andare finalmente verso la sua conclusione

La Giornata Mondiale del Malato ci trova anche quest’anno alle prese con la pandemia, che sembra volerci lasciare una tregua o addirittura farci andare finalmente verso la sua conclusione. Quanto abbiamo da imparare da questa inimmaginabile esperienza, che ci ha segnati nel corpo e nello spirito, anziani e bambini, adulti e giovani.

Sono proprio le nuove generazioni che hanno bisogno di una maggiore attenzione da parte della comunità: portano infatti una ferita profonda, da cui non si guarisce facilmente senza l’aiuto e la vicinanza di tutti. Dedicare tempo a loro, ascoltarli con l’intelligenza e il cuore, condividere un tratto di strada da percorrere insieme anche nei momenti più difficili: ecco come possiamo rispondere all’inedita sfida che abbiamo ancora davanti a noi.

La cura dei malati richiede sensibilità e prontezza nel riconoscere le sofferenze nascoste e i disagi meno evidenti ma più devastanti, come quelli che stanno vivendo tanti ragazzi e giovani totalmente disorientati e tentato di chiudersi in se stessi. Avviciniamoci a loro con rispetto e amore sincero.

Risponderemo così all’appello di Cristo, che indica ai suoi discepoli la via da seguire: “siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso”.