Lo ha detto nella sua diretta del venerdì su Facebook e poi ha rincarato: “Ognuno può scrivere quello che vuole ma deve mettere nome e cognome e rispondere di ciò che scrive in tempi immediati”
Redazione – Il governatore De Luca sui social sottolinea che è “arrivato il momento che hanno bisogno di una regolamentazione”.
Lo ha detto nella sua diretta del venerdì su Facebook e poi ha rincarato: “Ognuno può scrivere quello che vuole ma deve mettere nome e cognome e rispondere di ciò che scrive in tempi immediati”.
Ora è “arrivato il momento di regolamentare i social che oltre ad essere una grande occasione di socializzazione e di conoscenza sono anche un formidabile strumento di diffusione di violenza e di modelli sottoculturali”.
Per questo è giunto “il tempo di una legislazione che regolamenti l’attività dei social: ognuno può scrivere quello che vuole ma deve mettere nome e cognome e rispondere di ciò che scrive in tempi immediati”.
Sui giovani mette in chiaro: “C’è una situazione drammatica che riguarda la condizione giovanile nel nostro Paese, c’è un’emergenza giovanile ed educativa. Il problema dei giovani riguarda di tutte le aree urbane d’Italia è un tema che riguarda l’emergere di microdelinquenza, di piccole bande che si affrontano di notte, magari nelle ore della movida”.
Mette in evidenza che in “Italia è cresciuta una vera e propria emergenza giovanile ed educativa: le famiglie sono in larga misura saltate e i luoghi in cui in primo luogo dovrebbero essere trasmessi i valori ai giovani non ci sono quasi più. La scuola fa fatica e nel mondo dello sport a volte assistiamo a vere degenerazioni dal punto di vista della violenza”.
Ha aggiunto: “Oggi nessuno più educa ai valori e nessuno trasmette il principio di autorità, non ci sono più regole e invece avremmo bisogno di un grande sforzo collettivo educativo e formativo, ma anche di nuove misure repressive”.
Infine il suo auspicio: “Il nuovo Governo prenda consapevolezza di questa emergenza, così come della necessità di affrontare il tema sicurezza non in termini demagogici, ma avendo la convinzione che la sicurezza è un bene primario. Su questo dovremmo essere uniti tutti, ma non lo siamo perché c’è chi ne parla in termini demagogici e chi non lo vede proprio come la sinistra italiana storicamente”.
GiSpa