Grido sobrio di dolore dei commercianti di Sorrento

Hanno affidato all’hashtag #Siamoaterra le loro rimostranze

Foto tratta dal diario di Facebook di Rossella Di Leva

Sorrento – La critica situazione che stanno attraversando i commercianti si sta facendo sentire anche in Costiera, così nella città del Tasso anche loro hanno fatto sentire il loro grido sobrio di dolore.

Senza urla e proteste eclatanti, gli esercenti aderenti a Confcommercio hanno deciso di manifestare pubblicamente tutto il loro disagio e lo hanno affidato all’hashtag #Siamoaterra, poi quando è scoccato l’orario delle 11 del 28 ottobre hanno abbassato le saracinesche dei loro negozi. E davanti ad essi hanno mostrato dei cartelli con la semplice scritta #Siamoaterra.

Questa pacifica e sobria manifestazione si è svolta in contemporanea con quella organizzata dalla Federazione italiana pubblici esercizi (Fipe), che era incorso sotto palazzo Santa Lucia, la sede della Regione Campania, ed  alla quale ha preso parte una rappresentanza dei titolari delle attività di Sorrento, Natale Attardi, presidente della locale sezione di Confcommercio.

Rosella Di Leva del direttivo sorrentino dell’associazione, afferma che la manifestazione sorrentina è nata per far sentire il sostegno a quei commercianti che stavano manifestando a Napoli, che hanno dovuto chiudere i loro negozi alle 18, come decretato dall’ultimo Dpcm. Mentre in Costiera le attività non sono state chiuse, ma è come se lo fossero, poiché, come ha “raccomandato” agli italiani il premier Giuseppe Conte, di uscire il meno possibile. Questo è come se fosse una specie di lockdown serale che peserà di più su tutti i commercianti, che già stanno facendo i salti mortali del dopo lockdown, sperando che non ce ne sia un altro.

Salti mortali per pagare i canoni di locazione, gli stipendi ai dipendenti, le spese di acqua, luce e telefono, ma soprattutto pagare le tasse sia nazionali che locali..

GiSpa