Indagati addetti alla vigilanza degli scavi marcavano il cartellino e si allontanavano

Sui due finiti sotto la lente d’ingrandimento i Carabinieri N.O.R. Sezione Operativa di Torre Annunziata e al Posto Fisso Carabinieri Scavi, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza coercitiva applicativa della misura cautelare del divieto di dimora nel Comune di Pompei

La mattina del 12 febbraio a Pompei, militari appartenenti al N.O.R. Sezione Operativa della Compagnia Carabinieri  di Torre Annunziata e al Posto Fisso Carabinieri Scavi, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza coercitiva applicativa della misura cautelare del divieto di dimora nel Comune di Pompei, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Torre Annunziata su richiesta della Procura della Repubblica di Torre Annunziata, nei confronti di due dipendenti del Ministero della Cultura, con mansioni di addetti AFAV (Assistenza alla fruizione, assistenza e vigilanza) in servizio presso la sala regia del Parco Archeologico di Pompei, in quanto gravemente indiziati dei reati di truffa aggravata continuata ai danni dello Stato, interruzione di un pubblico servizio, false attestazioni sulla propria presenza sul luogo di lavoro.

Il provvedimento coercitivo è stato emesso all’esito di certosine indagini condotte dai militari del Posto Fisso Carabinieri Scavi, anche attraverso un’approfondita analisi delle immagini delle videocamere di sorveglianza, e coordinate dalla Procura della Repubblica, avviate in seguito all’intrusione nottetempo di una persona estranea e non autorizzata all’interno del Parco Archeologico di Pompei.

L’attività di indagine ha permesso di accertare numerosi episodi di assenteismo, quasi 40, nell’arco temporale maggio 2022 – agosto 2023, in occasione dei quali i due indagati, addetti alla sala regia del Parco Archeologico con funzioni prevalentemente di vigilanza, dopo aver regolarmente marcato l’apposito badge magnetico per far risultare la loro presenza in servizio, si sarebbero allontanati arbitrariamente dal luogo di lavoro per finalità estranee al pubblico servizio, venendo meno ai preposti compiti di vigilanza.

Secondo la Procura, “in numerose occasioni, nottetempo, i due addetti alla vigilanza si sarebbero allontanati ingiustificatamente dalla sala regia sita all’interno del sito archeologico, recandosi, con una brandina, in un locale attiguo a quello della sala regia, non comunicante con la stessa ed avente un ingresso separato e indipendente rispetto a quello di quest’ultima nonché privo degli schermi per poter eseguire l’attività di vigilanza”.