La Campania rallenta nonostante il motore del turismo

Dai dati forniti dall’Istat emerge un aumento per l’occupazione dello 0.3% rispetto al primo semestre 2022, dunque una crescita molto piccola rispetto al 2% del Mezzogiorno ed al 2,4% dell’Italia

Foto tratta da dipendentipubblici.eu

Redazione – La Campania rallenta nonostante il motore del turismo.

Dai dati forniti dall’Istat emerge un aumento per l’occupazione dello 0.3% rispetto al primo semestre 2022, dunque una crescita molto piccola rispetto al 2% del Mezzogiorno ed al 2,4% dell’Italia.

Marina Avallone, direttrice della Banca Italia Campania, commentando l’aggiornamento congiunturale della regione, mette in risalto: “Nei primi sei mesi del 2023 vediamo una moderata crescita per l’occupazione per i contratti di lavoro dipendente, mentre c’è una diminuzione per l’occupazione autonoma ed una crescita complessiva che non supera l’1% in questo primo semestre. Ricordiamoci però che per quanto riguarda i dati dell’occupazione bisogna aspettare l’intero anno, perché ci sono fonti diverse che arrivano in momenti diversi. Vedremo quindi alla fine dell’anno quali saranno i risultati”.

L’aumento dei lavoratori dipendenti è dello 0,6%, mentre gli autonomi registrano un calo dello 0,8%, con un tasso di occupazione che resta quindi del 43,7% dei campani, mentre il numero dei disoccupati è arrivato al 17,5%, crescendo di un punto rispetto allo scorso anno, un dato condizionato però anche dall’aumento delle persone che lavorano o cercano lavoro, salito al 53,3% rispetto al 52,7% del 2022.

Nel settore dell’edilizia di registra una forte concentrazione dell’occupazione, per cui rimarca Marina Avallone che abbiamo rilevato una forte diminuzione degli occupati rispetto alla crescita degli altri ed è anche aumentata un po’ la cassa integrazione nel settore delle costruzioni. Ma ci possono essere sviluppi positivi in questo campo con l’applicazione dei lavori del Pnrr. Invece in generale assistiamo a una diminuzione del ricorso alla cassa integrazione, rispetto ai primi nove mesi del 2022 abbiamo circa 10 milioni di ore in meno”.

GiSpa