La Madonna di Trapani, i marittimi e la Stella Maris

Ciro Ferigno ne ‘il racconto del lunedì’ narra, secondo la leggenda, come sia arrivata nella Basilica di San Michele

Foto tratta dalla pagina di Facebook di Ciro Ferrigno

Il Mese Mariano di questo 2023 ha come particolare oggetto di devozione la Madonna di Trapani, esposta sull’altare maggiore della Basilica di San Michele, tra fiori e ceri. La statua, fino ad un quarto di secolo fa era collocata nel primo altare della navata destra, quello più prossimo al portone d’ingresso, dove oggi c’è Sant’Antonino. Non abbiamo notizie certe, circa la venuta di questa bianca Vergine a Piano di Sorrento, ma certo bisogna andare molto indietro nel tempo, a quando i marittimi locali avevano rapporti commerciali con i porti del Mediterraneo e contatti con tanti popoli, dai quali mutuavano spesso culti e credenze, ricette, storie e conoscenze e perfino frutta mai vista prima.

Naturalmente, come era avvenuto già per la Madonna di Monserrato, la devozione per una particolare Icona della Madonna, che diventa tanto forte al punto di volerla trapiantare nel proprio paese di origine, nasconde sempre un motivo molto sentito. I naviganti che solcavano il Mediterraneo erano esposti a pericoli di duplice natura: il mare in tempesta e l’aggressione da parte di feroci pirati, turchi e mauri. Molte volte, nei momenti più bui, invocavano l’aiuto della Madonna, facendole un voto per la salvezza dell’equipaggio, dell’imbarcazione e del carico. Certamente alcuni marittimi avevano già avuto modo di sentir parlare della Madonna di Trapani indicata come della Grazia o Annunziata o del Carmelo, titoli tutti presenti e venerati a Carotto. Si presume che la devozione, da noi, sia stata introdotta dai Cacace e la cosa è molto verosimile, in quanto essendo una delle famiglie con diritto di patronato sulla chiesa, non avrebbe avuto ostacoli a portarvi la “nuova” Madonna in un altare costruito ad hoc forse proprio durante i lunghi lavori, seguiti al terremoto del 1688.

L’Icona marmorea di Trapani è venerata un po’ in tutto il Mediterraneo cattolico, in particolare in Spagna e Francia, ma anche in Tunisia; in Italia ne troviamo il culto in Sardegna ed in Liguria, sempre in città portuali. Pare che la statua sia giunta a Trapani dalla Siria, sul finire del XIII secolo su un’imbarcazione che fu costretta a fermarsi nel porto siciliano, a causa di una forte mareggiata e donata come ex voto al Senato cittadino. La scultura siciliana è in marmo pario, a grandezza naturale e pesa 1.200 chilogrammi; è stata incoronata dal capitolo Vaticano due volte, nel 1734 e poi nel 1935, per volere di Pio XII. Il Santuario è meta di continui pellegrinaggi, in particolare ad agosto, quando viene celebrata la festa il giorno 16 e chiaramente trabocca di ex voto. La Vergine di Trapani è invocata dal popolo come Madonna della Tenerezza, ma per tutti i marittimi è la gloriosa Stella del Mare.

Foto tratta dal diario di Facebook di Ciro Ferrigno

Cerchiamo di ricostruire la leggenda che riguarda la venuta della Madonna di Trapani nella nostra terra: “Alcuni marittimi imbarcati su un veliero in navigazione sulla rotta Napoli, Sicilia e Nord Africa affrontano e superano un grande pericolo, invocando la protezione della Vergine. Giunti al sicuro nel porto di Trapani, intendono ringraziare la Madre di Dio per la salvezza e, seguendo le indicazioni delle persone del posto, raggiungono il Santuario dov’è particolarmente venerata la Madonna in marmo di antica fattura, conosciuta per i miracoli e per la particolare protezione verso i naviganti. Il Cacace, conquistato dall’Immagine ne ordina una copia in stucco, che successivamente trasporterà a Carotto, con tutti gli onori dovuti. La statua, che viaggia in una cassa di legno, sbarca a Cassano, dove, liberata dall’imballaggio, viene collocata su di un carro parato a festa, per essere trasportata in paese. La gente della Marina, riconosce in quel viso le sembianze di quella che sarà la sua Madonna delle Grazie, che ancora oggi viene portata in processione ogni anno, la prima domenica di luglio. Tutta vestita di bianco è anche la Madonnina nel gozzo col gran pavese, che benedice il mare”.

La collocazione della Madonna di Trapani in San Michele sembra che coincida – anno più, anno meno – con la prima incoronazione avvenuta nel 1734. Ancora la Madonna siciliana, diventa la Stella Maris in marmo di Carrara, collocata sul costone della Marina il 18 maggio 1969.  Nel nostro paese il fluire del tempo ha impastato con l’acqua di mare immagini diverse della Vergine Maria, sedimentando storie e leggende intorno ad una grande verità: il cuore di Maria, dalle nostre parti, batte per la gente di mare. E noi tutti, come popolo siamo, per storia e vocazione, gente che ha i piedi bagnati d’acqua salata…