Processioni, l’Asl frena ma i sindaci vanno avanti

Dopo il comunicato inviato dal coordinatore per l’unità operativa di Prevenzione per il distretto costiero dell’Asl Napoli 3 Sud, Francesco Fanara, si attendono le decisioni sul Covid che arriveranno dal Governo e dalla Regione

 

Costiera sorrentina – L’Asl 3 Napoli Sud frena sulla questione di far uscire le processioni ma i sindaci di Sorrento e Piano di Sorrento tirano avanti per la loro strada.

Dalla Conferenza Episcopale campana dei vescovi era arrivato il via libero per i riti della Settimana Santa, ed ovviamente il poter far uscire dopo due anni le processioni che in costiera sorrentina non si sono neanche fermate quando c’era il secondo conflitto mondiale. Tulle le confraternite costiere si erano messe in moto per organizzare i cortei degli incappucciati, nel rispetto del protocollo predisposto dall’arcidiocesi di Sorrento – Castellammare di Stabia.

Ma dal coordinatore per l’unità operativa di Prevenzione per il distretto costiero dell’Asl Napoli 3 Sud, Francesco Fanara, è arrivato l’altolà con un comunicato inviato ai sindaci del comprensorio ed al direttore sanitario distrettuale Grazia Formisano, mettendo in guardia circa i rischi di recrudescenza del Covid che potrebbero innescarsi.

Il comunicato recita: “Nell’avvicinarsi della Santa Pasqua mi permetto di ricordare e rappresentare alle SS.LL. che la pandemia Sars Covid 2 è ben lungi dall’essere superata. Ad oggi più di 1.800 sono i residenti della penisola sorrentina positivi ed in isolamento, benché la percentuale dei vaccinati è tra le più alte della Regione. Tale situazione crea, a livello nazionale, la persistenza di ancora un nutrito numero di decessi giornalieri ed un costante aumento dei ricoverati anche se in reparti ordinari e non in terapia intensiva. Questa situazione, dal punto di vista epidemiologico non può certo non generare uno stato di preallarme e di preoccupazione tanto che il governo italiano ha prorogato l’uso obbligatorio delle mascherine FFP2 nelle situazioni di assembramento. Alla luce di quanto premesso, nel rispetto della volontà cristiana di celebrare i riti Pasquali, come vuole la tradizione andrebbero differite, di un altro anno, le processioni della via Crucis come le altre manifestazioni pubbliche tradizionali. In subordine le SS.LL. dovrebbero, se proprio non fosse possibile rimandarle, invitare le Congregazioni ad organizzarsi per effettuare una sola, comune processione per città da effettuarsi tutte nello stesso giorno ed alla stessa ora così da distribuire il pubblico nei vari Comuni diminuendo la possibilità di assembramento. Riducendo, inoltre, la lunghezza e limitando al massimo le soste. Tutto al fine di mitigare la possibilità di diffusione dell’infezione non potendola azzerare. In caso di impossibilità al rinvio delle manifestazioni le forze dell’ordine e la Protezione Civile dovranno cercare di limitare gli assembramenti ed invitare i cittadini ad indossare le previste mascherine a protezione loro e dei loro cari. Ovviamente tanto è valido fino ad ulteriori od eventuali indicazioni nazionali e regionali”.

Già ben quattro confraternite costiere, due di Massa Lubrense (Confraternita San Filippo Neri di Torca e dell’Arciconfraternita Morte e Orazione di Massa Centro) e due di Piano di Sorrento (Arciconfraternita dei Pellegrini e Convalescenti di Trinità e l’Arciconfraternita della Purificazione di Maria Santissima), hanno annunciato che le loro processioni non si svolgeranno.

Sulla questione sono intervenuti i sindaci di Sorrento, Massimo Coppola, e di Piano di Sorrento, Salvatore Cappiello.

Il primo cittadino sorrentino, si prende le proprie responsabilità nel farle uscire: “Le processioni si faranno. Sono pronto ad assumermi tutte le responsabilità che mi consente la legge. Non capisco perché ora che si va allo stadio ed in discoteca l’Asl debba intervenire per dirci se fare o meno le processioni”.

Il sindaco Cappiello afferma: “Sin da piccolo ho sempre partecipato alle processioni, e so cosa significhino questi riti per i nostri concittadini. Ma comprendo anche le ragioni del dottor Fanara tanto che ho chiesto ai responsabili delle confraternite di andare avanti con i preparativi ma con cautela perché dobbiamo attendere le disposizioni del governo che arriveranno con la fine dello stato di emergenza ed eventuali restrizioni imposte dalla Regione. Non escludo uno stop alle manifestazioni di piazza che precluderebbe le processioni ed anche altri riti come la benedizione delle palme fuori dalle chiese”.

GiSpa