Processo uccisione Giulia incinta, Impagnatiello chiede scusa

C’è stata troppa confusione in aula ed i carabinieri avevano fatto uscire curiosi e cronisti dalla prima udienza d’Assise a Milano, poi si è ripreso, con stampa e pubblico in un’aula più grande

Redazione – Alla prima udienza del processo per l’uccisione di Giulia che era incinta, Alessandro Impagnatiello chiede scusa alla donna che ha ucciso ed alla sua famiglia.

C’era stata troppa confusione in aula ed i carabinieri avevano fatto uscire curiosi e cronisti, poi si è ripreso, con stampa e pubblico in un’aula più grande.

Senza la presenza delle telecamere l’ex barman chiede di rilasciare dichiarazioni spontanee: “Chiedo scusa a Giulia ed alla sua famiglia per la mia disumanità, mi ha avvolto qualcosa di oscuro. Ho distrutto la sua vita e quella del bambino che eravamo pronti ad accogliere. Quel giorno anche io me ne sono andato, non vivo più”.

La sorella di Giulia lasciando l’aula non ha veli: “Ergastolo senza sconti”. La madre ed il fratello lo ascoltano in piedi e non tradiscono alcuna emozione.

La famiglia Tramontano sarà parte civile del processo, mentre sono state respinte le richieste del Comune di Senago, dell’associazione Penelope e della Fondazione Polis della Regione Campania.

La Procura ha chiesto l’ammissione di altre prove, e soprattutto un video del baby shower del piccolo Thiago, quando l’imputato stava somministrando da mesi il veleno per topi alla compagna. La prossima udienza si terrà il 15 febbraio.

GiSpa