Sorrento, a 100 anni dalla scomparsa “Omaggio a Caruso”

Domenica 18 luglio, alle ore 21, a Villa Fiorentino, Gigi Finizio dedicherà un suggestivo recital alla storica voce che ha portato l’anima di Napoli e della Campania in giro per il mondo

Foto tratta da it.wikipedia.com

 

Sorrento – La cittadina costiera a 100 anni dalla scomparsa presenta “Omaggio a Caruso”.

Domenica 18 luglio, alle ore 21, nella splendida villa Fiorentino, Gigi Finizio dedicherà un suggestivo recital alla storica voce che ha portato l’anima di Napoli e della Campania in giro per il mondo.

A supporto del cantante partenopeo ci sarà un’orchestra di 17 elementi, ripercorrerà il repertorio che ha reso famoso Enrico Caruso in una leggenda senza tempo, una selezione musicale che oggi è ancora ascoltata in tutto il mondo e fa cantare tante persone.

Il repertorio musicale è il seguente: Dall’America Caruso, Munastero e S.Chiara, Era de Maggio, A Vucchella, Torna a Surriento, Santa Lucia Luntana,  A serenata e Pullecenella, Indifferentemente, Uocchie che arraggiunate, Vieneme n’suonn.

L’ingresso e ad invito.

L’evento sarà trasmesso in streaming anche sulla pagina Facebook di Comune di Sorrento, ma anche via web trasmessa sull’Ecosistema digitale per la cultura della Regione Campania e sulle pagine Facebook e YouTube di Scabec.

Gli organizzatori fanno sapere che in caso di cattivo tempo il concerto si terrà presso il Teatro Tasso di piazza Sant’Antonino sempre a Sorrento.

Enrico Caruso passò gli ultimi anni della sua vita nella cittadina costiera, tutto cominciò dopo una lunga tournée in Nordamerica, nel 1920, la salute del tenore iniziò a peggiorare. Varie le ipotesi al riguardo: suo figlio Franco, per esempio, collocava l’evento scatenante in un incidente occorso durante il Sansone e Dalila del 3 dicembre, quando il tenore fu colpito al fianco sinistro da una colonna crollata dalla scenografia. Il giorno dopo, prima della rappresentazione di Pagliacci, Caruso ebbe un accesso di tosse e lamentò un forte dolore intercostale.

L’11 dicembre, il tenore ebbe una forte emorragia dalla gola; la rappresentazione fu sospesa dopo il primo atto. Il 24 dicembre fece la sua ultima apparizione al Met con Eléazar in La Juive. Complessivamente Caruso andò in scena per 863 rappresentazioni al Metropolitan.

Solo il giorno di Natale, quando il dolore si era fatto insostenibile, gli fu diagnosticata una pleurite infetta. Operato il 30 dicembre al polmone sinistro, trascorse la convalescenza in Italia, a Sorrento; qui fu raggiunto dal medico Giuseppe Moscati il quale fu però contattato quando ormai ben poco restava da fare. Trasportato da Sorrento a Napoli, Caruso vi morì il 2 agosto 1921, assistito dalla moglie e da chi gli voleva beneall’età di 48 anni.

È sepolto a Napoli, in una cappella privata nel cimitero di Santa Maria del Pianto in via Nuova del Campo (Doganella), a pochi metri dalla tomba di Antonio de Curtis, in arte Totò.

Caruso interpretò due film come protagonista: Mio cugino e The Splendid Romane.

Agli ultimi giorni di vita del grande tenore si ispirò, anni dopo, Lucio Dalla; per circostanze fortuite, infatti, il cantautore bolognese si trovò ospite nella stanza dell’albergo di Sorrento dove Caruso aveva soggiornato prima di trasferirsi a Napoli, e dal racconto dei proprietari dell’albergo Dalla trasse lo spunto per comporre una delle sue più celebri canzoni, Caruso.

GiSpa