Sorrento, da operatore ecologico a ‘messaggero’ di droga

G.S portava la droga dalla zona stabiese a quella sorrentina che poi veniva distribuita tramite i pusher

 Redazione – G.S da netturbino a ‘messaggero’ di droga dalla zona stabiese a quella sorrentina che poi veniva distribuita tramite i pusher che la rivendevano ai ‘clienti’.

I carabinieri del nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Castellammare di Stabia hanno arrestato otto persone, di cui sette sono già in carcere ed una ai domiciliari, accusate a vario titolo di spaccio di droga e detenzione di armi.

L’inchiesta che è stata avviata dalla Procura di Torre Annunziata, ha preso il via quando furono incendiate tre auto a Pimonte e Gragnano, con alcune telefonate che hanno permesso di identificare in A. L., 41enne di Castellammare.

Fu arrestato nel corso delle indagini perché trovato armato di pistola con colpo in canna ed era il solo detenuto, poi in manette era finito in manette anche A.I., l’unico accusato anche di armi.

Nelle ultime ore sono finiti in cella anche M.S., G.S., F.P.E., G.D.M. e N.D., mentre ai domiciliari è stato collocato A.E. ed altre tre persone sono indagate a piede libero.

Ai militari dell’Arma sia le intercettazioni che alcuni sequestri hanno permesso di ricostruire più di 80 episodi di spaccio di cocaina e marijuana, nella zona stabiese, da qui con il netturbino esse arrivavano nella zona sorrentina.

I carabinieri durante le indagini sono arrivati ad intercettare i vari spacciatori ed i linguaggio che usavano in codice per indicare volta dopo volta le dosi di cocaina e marijuana da vendere: si passava dal caffè alla mozzarella, meglio se di bufala, ma anche alla “pizza bianca” per indicare la cocaina.