Vendita Isca, sindaco Lorenzo Balduccelli e TG1 (Video servizio TG1)

La notizia della cessione dell’isolotto che fu il rifugio di Eduardo De Filippo per trovarvi un po’ di calma e silenzio, a due imprenditori positanesi, ha fatto scalpore in tutta la Nazione

Foto di Francesco Rastrelli

Redazione – Sulla vendita dell’Isca è intervenuto il sindaco Balduccelli con una lettera che ha inviato ai due ministeri e poi c’è stato anche un servizio sul TG1 del 21 novembre.

Il primo cittadino di Massa Lubrense ha scritto al ministro per i Beni Culturali Dario Franceschini, al ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani ed alla Soprintendenza di Napoli. Queste è quello che ha messo nero su bianco: “Non avendo questo Comune la possibilità economica per tale acquisto chiede ai vostri rispettivi ministeri di attivarsi per non far perdere alla comunità un bene di grande importanza archeologica, paesaggistica, storica, ambientale e biologica”.

Sulla vendita della piccola isola “siamo stati informati dal presidente dell’Area marina protetta Punta Campanella non avendo avuto nessuna notifica della vendita al fine di esercitare il diritto di prelazione. Nessuna comunicazione c’è giunta né dalla parte venditrice né da quella acquirente”.

Per questo, conclude il primo cittadino massese: “Alla luce di queste considerazioni chiedo a nome dei cittadini di Massa Lubrense e della mia amministrazione, un vostro autorevole intervento perché venga esercitato il diritto di prelazione ed un bene comune di tale importanza non venga sottratto alla fruizione pubblica. Sicuro vorrete intervenire perché l’Isca, l’isola di Eduardo, sia annoverato tra i beni pubblici non solo di Massa Lubrense ma dell’Italia e del mondo intero”.

Anche il presidente del Parco marino, Lucio Cacace, con una nota ha chiesto al ministero della Transizione Ecologica, da cui dipende l’Ente, di intervenire per esercitare il diritto di prelazione.

L’isolotto è stato acquistato dall’Antica Sartoria di Positano degli imprenditori Giacomo Cinque e Riccardo Ruggiti, a venderglielo gli eredi di Luca, il figlio di Eduardo per una cifra che dovrebbe essere intorno, o superiore ai 10 mln di euro.

Sulla vendita c’è stato anche un servizio di Giulia Palmieri del TG1 nella serata del 21 novembre, video del Tg1 tratto da rai play.it, dal minuto 26’51” al 28’21”, su https://www.raiplay.it/video/2021/11/Tg1-ore-2000-del-21112021-e1c87c9f-13cb-4393-84ff-fbd0a55607ba.html.

L’Isca, come si riporta in alcune cronache, in passato doveva essere un possedimento dell’abbazia di San Pietro. Eduardo De Filippo la comprò da Vittorio Astarita, figlio del noto banchiere di Meta Tommaso, che, morto il padre, ormai frequentava Isca di rado, quasi sempre per dare la caccia ai tordi durante l’inverno, appostandosi nei pressi degli ulivi secolari, e ai conigli selvatici durante l’estate. Si parla che l’acquistò per una cifra di 18mila lire nel 1947.

L’isolotto, chiamato dai pescatori del luogo Galluzzo, alla maniera antica, aveva conservato per molti secoli ampi resti di una grande villa d’epoca romana che comprendeva due ninfei in altrettante grotte naturali. Raccontano gli storici che tutte le costruzioni – domus, cisterna e ninfei – si trovavano sul versante che guarda la vicina costa. La dimora che fece costruire Eduardo, insiste nella stessa zona nella quale sorgeva la domus dell’antica villa romana, sull’unica sporgenza della costa dell’isolotto, che guardava la costa.

La piccola isola, che rientra nella zona B dell’Area marina protetta di Punta Campanella ha una superficie di circa 30mila metri quadrati, è ricca di vegetazione tipica mediterranea con la presenza di numerosi alberi secolari di ulivo. Nella sua parte interna nasconde la villa principale di 350 mq. C’è anche un’area per l’atterraggio di elicotteri. Il grande drammaturgo ed attore partenopeo è qui che si rifugiava per trovare l’ispirazione.

GiSpa