Vico Equense, restituito il dipinto rubato della Madonna delle Grazie

Ritorna nella Chiesa di S. Maria del Toro la pala del 1550 che era stata rubata nel 1979 e messa all’incanto da una nota casa d’aste, è stata individuata e recuperata dal Nucleo Tpc di Napoli

 Potrebbe essere un'immagine raffigurante 8 persone, persone in piedi, spazio al chiuso e il seguente testo "ARAŁ INIE: TPC AB ABINIERI INIERI"

Redazione – A Vico Equense è stato riconsegnato il dipinto rubato della Madonna delle Grazie 49 anni fa.

Ritorna nella chiesa di S. Maria del Toro la pala del 1555 che era stata rubata nel 1979 e messa all’incanto da una nota casa d’aste, è stata individuata e recuperata dal Nucleo Tpc di Napoli.

Il dipinto è stato riconsegnato alla presenza dell’arcivescovo della diocesi di Sorrento-Castellammare di Stabia, monsignor Francesco Alfano, del commissariato di Santa Maria La Bruna di Napoli, padre Luciano Di Cerbo, del sindaco di Vico Equense, Peppe Aiello, e di altre autorità.

È un’opera delle dimensioni di 106×110 cm e risalente al 1555, che dopo essere stata asportata il 28 aprile 1979 dalla chiesa di Santa Maria del Toro di Vico Equense, fu messa all’incanto da una nota casa d’aste.

Fu individuata è recuperata dal Nucleo Tpc di Napoli, le cui attività investigative sono state coordinate dalla Procura della Repubblica di Firenze, nell’ambito di una specifica attività di contrasto alla commercializzazione di opere d’arte rubate.

Grazie alle indagini condotte dal maresciallo capo Pasquale Salamida e dall’appuntato scelto Matteo Scozzi diretti dal tenente Massimiliano Croce ed ai documenti presentati dall’ufficio Beni Culturali dell’Arcidiocesi di Sorrento-Castellammare di Stabia, il quadro è stato riconosciuto e sequestrato.

“Non dovete ringraziarci, siamo sempre ben felici di restituire un’opera d’arte. Vorrei sottolineare l’importanza di catalogare i beni delle nostre comunità, faccio un appello a voi tutti: è necessario un piccolo impegno da parte vostra, solo attraverso una descrizione del bene e una rappresentazione degli stessi per noi sarà possibile un ritrovamento in caso di furto” – le parole del tenente dei Carabinieri Massimiliano Croce.

“Siamo una società che sogna poco, in questo momento di gioia grande, proviamo insieme a sognare un mondo più attento ai suoi beni, alle sue opere. Ma come si realizzano i sogni? Con ostinazione, ricercando il bene, il bello, un futuro migliore. Si realizzano assumendosi la propria responsabilità, credendo che è possibile riparare, raddrizzare, cercando una via giusta” – ha concluso monsignor Francesco Alfano.

GiSpa