Addio a ‘Pierin ‘o tunnier’ ossia Pietro Iaccarino

Uno degli artigiani storici più in vista di Piano di Sorrento e la sua piccola bottega sul corso Italia era uno dei punti di riferimento, dove aveva come cimelio la fotografia che aveva scattato a Sofia Loren prima che girasse qualche scena del film ‘Pane, amore e…’

Foto tratta dalla pagina di Facebook di Francesco Iaccarino

Piano di Sorrento – Addio a ‘Pierin ‘o tunnier’ ossia Pietro Iaccarino

Uno degli artigiani più in vista di Piano di Sorrento e nella sua piccola bottega sul corso Italia era uno dei punti di riferimento, dove aveva come cimelio la fotografia che aveva scattato a Sofia Loren prima che girasse qualche scena del film ‘Pane, amore e…’

Era un tornitore storico al quale si rivolgevano molte persone che dovevano fare o dei piedi per dei tavoli, o altri oggetti (ciotoline di legno, posacenere, candelieri, soprammobili, colonnine di legno ed altro), poi chi gli ne portava qualcuno rotto lo aggiustava e lo riportava ad essere di nuovo pronto all’uso.

Una persona molto disponibile, sia sul lavoro che con chi voleva parlare con lui, per decenni il suo piccolo laboratorio, ha visto entrare ed uscire centinaia di persone, in esso vi erano foto, vari oggetti ma era soprattutto ricco di ricordi storici.

Il ricordo più bello che aveva nella sua bottega artigiana era quella foto scattata ad una giovane ventenne Sofia Loren alla Marina Grande di Sorrento, in quella lontana estate del 1955 stava girando, assieme a Vittorio De Sica, le scene del film ‘Pane, amore e …’. Prima di indossare gli abiti di scena, indossava un cappellino di paglia a campana con degli short vertiginosi ed una camicetta di cotone annodata sopra l’ombelico. Pierino le puntò l’obiettivo della sua macchina fotografica e la fotografò. Quella fotografia nel tempo fu attribuita ad altri ma poi riconosciuta e lui la teneva come un cimelio nella sua bottega.

Spesso lo vedevi seduto sulla sua sedia negli ultimi anni che si godeva qualche minuto di relax.

Oggi quel relax se lo godrà lassù dove potrà tornire qualche pezzo di legno per fare chissà cosa.

Aveva iniziato a lavorare al tornio, che all’epoca era a pedale fin da ragazzo seguendo il padre nella sua bottega di via San Michele, poi arrivo quello elettrico e si lavorava per i falegnami e gli intagliatori. Così ha continuato fino a quando ha potuto.

Questo il ricordo di Michele Gargiulo, priore uscente dell’arciconfraternita Morte ed Orazione: “Un Paese è reso un luogo speciale da vivere da chi, giorno per giorno, con il suo lavoro, con la sua vita o semplicemente con il suo “essere” lo onora. 

Come la sua Marina, il suo centro storico o le belle Colline, così la mia Terra si nutre della storia dei suoi figli.

Pierino con la sua bottega da “tunniere” (tornitore), ha scritto un pezzo della favola che da secoli si scrive tra le nostre genti. Un pezzo della favola più bella, quella fatta di tante piccole storie che messe tutte in fila fanno la grande, meravigliosa storia di Piano.

La notizia della sua nascita al cielo arriva in un giorno speciale: il Santo Natale!

Ringrazio il Maestro Pierino del tempo che mi ha donato tornendo aste di lampioni, cimasse di labari e croci per il nostro Venerdì Santo; lo ringrazio per le tante sagge chiacchierate e le storie raccontate.

Mi onora di averlo conosciuto e di sapere che anche grazie a lui forse la mia vita è più ricca”.

GiSpa