Coronavirus, rilevata variante ibrida in Vietnam

Nei giorni scorsi, a lanciare l’allarme è stato il ministro della Salute vietnamita, Nguyen Thanh Long, il quale ha spiegato che essa è “un mix tra quella indiana e quella britannica”

 

Redazione – Una nuova variante ibrida è stata rilevata in Vietnam.

Nei giorni scorsi, a lanciare l’allarme è stato il ministro della Salute vietnamita, Nguyen Thanh Long, il quale ha spiegato che essa è “un mix tra quella indiana e quella britannica”, ma ha chiarito: “In modo più specifico, si tratta della variante indiana con mutazioni che originariamente appartenevano alla variante del Regno Unito”.

Come si sta parlando essa si diffonde rapidamente attraverso l’aria e di essere molto più trasmissibile rispetto alle precedenti. Fino ad oggi nel Paese del sud-est asiatico si sono registrati 6.396 casi di coronavirus e 47 morti per complicanze. La nuova variante sarebbe all’origine della rapida diffusione del Covid-19 dalla fine di aprile, quando 3.600 persone sono state contagiate in 31 delle 63 città.

Sempre lo stesso ministro vietnamita non ha specificato quanti dei nuovi casi registrati nel paese possano ricondursi a questa nuova variante, ma le autorità locali sono in allarme, perché l’impennata dei nuovi casi è stata immediata, e si sono dovute varare nuove restrizioni soprattutto sugli spostamenti e su orari e modalità per le attività commerciali.

Come affermano alcuni esperti, sebbene sembri di rapida diffusione, non ci sarebbe motivo di allarmarsi. Non è la prima volta, infatti, che si scopre una variante e la maggior parte di queste mutazioni si sono manifestate poco pericolose.

Todd Pollack, infettivologo alla Harvard Medical School, ha affermato al Washington Post: “Anche se una nuova variante riunisce le caratteristiche di altre due, magari in un paziente, non si tratta per forza di un supervirus ibrido”.

GiSpa