Marittimi senza voce e dimenticati

In Commissione trasporti della Camera dei Deputati, l’ennesima interrogazione di Luigi Gallo sulla situazione dei marittimi in merito ai requisiti minimi di formazione per la Gente di Mare

Foto tratta da it.wikipedia.org

In Commissione trasporti della Camera dei Deputati, l’ennesima interrogazione di Luigi Gallo sulla situazione dei marittimi in merito ai requisiti minimi di formazione per la Gente di Mare.

Si è posto in evidenza che «la rivisitazione italiana del codice STCW è più restrittiva del dispositivo internazionale, introducendo la necessarietà di rinnovare i certificati “prima” della naturale scadenza, imponendo ai marittimi di svolgere gli aggiornamenti dei corsi (refresher) in centri di addestramento privati, addossandone ai lavoratori tutti gli oneri», abbreviando ulteriormente la validità temporale dei CoC.

Nel testo dell’atto sono riportate diverse incongruenze alle quali con l’Atto di Governo 281, non si è ritenuto di rivedere.

Innanzitutto la circostanza per la quale i corsi di refresher dovrebbero essere svolti dai marittimi che non possono dimostrare “competenza professionale continua”, quest’ultima fraintesa anche nelle professioni equivalenti laddove è richiesto che i 30 mesi “alternativi” siano in continuità di servizio, tagliando fuori i lavoratori stagionali, proprio quelli verso cui la norma è chiaramente rivolta.

Un passaggio importante dell’atto è dedicato alla circostanza che tali “restrizioni italiche” dissuadano dal proseguire o dall’intraprendere questa professione, in considerazione che tutto il percorso è svolto in forma privata e a proprie spese, senza nemmeno la possibilità di detrazioni o deduzioni fiscali.

Infatti BIMCO e ICS (le due maggiori associazioni armatoriali mondiali), con il rapporto “Seaferer Workforce” del luglio scorso, hanno affermato che all’appello mancano 26.240 ufficiali e nel giro di 5 anni, se il rapporto tra domanda e offerta dovesse rimanere costante, la quota potrebbe salire a 89.510 unità, mettendo a rischio la piena operatività della flotta mercantile mondiale.

Luigi Gallo, oltre a chiedere le motivazioni che hanno portato a considerare l’imprescindibilità dei refresh nella riconvalida dei CoC, chiede se si prevedono riconsiderazioni in ottica di una fedele applicazione del codice STCW, e se di concerto con il MEF, si prevedono di porre in essere formule anche retroattive di detrazione o deduzione fiscale, per i marittimi che abbiano svolto i corsi di aggiornamento.

È indubbio che al governo non interessino minimamente le problematiche della marineria, l’unica voce che è rimasta è quella parlamentare di Gallo, il quale almeno cerca di tenere alta l’attenzione; il resto, nemmeno chiacchiere da bar.