Noi” coinvolgeremo i cittadini nella fruizione e nella tutela del Parco. Chi apprezza difende e non distrugge”.
Appello per cenone sostenibile, lotta ai datterari e maggiore attenzione verso le aree marine protette nel “decennio del mare”.
“Possiamo imparare a rispettare l’ambiente e il mare anche a tavola, soprattutto in questi giorni di festa un po’ particolari a causa del Covid19. Acquistiamo e consumiamo il pesce cosiddetto povero, eccedentario, che troviamo in abbondanza nei nostri mari, che fa bene alla salute, è ricco di nutrienti,economico e buonissimo, ma non sempre viene pubblicizzato e apprezzato come merita.”
Lucio Cacace, il nuovo Presidente dell’Area Marina Protetta di Punta Campanella- nominato da poche settimane alla guida del Consiglio di Amministrazione dell’Ente che tutela il mare tra la penisola sorrentina e la costiera amalfitana- lancia un appello per un cenone ecosostenibile.
Proprio oggi è in edicola su Il Mattino una sua intervista, in cui il neo presidente parla dei suoi obiettivi a breve e lungo termine.
In questi periodi di fine anno, inoltre, aumenta la domanda di datteri. “La Capitaneria di Porto, insieme alle altre Forze dell’Ordine, ha fatto un gran lavoro in questi anni – dice Lucio Cacace – I datterari sono stati braccati, denunciati. Ora si punta a debellare del tutto l’organizzazione criminale. Non sarà facile. Ma questa è una battaglia che possiamo e dobbiamo vincere tutti insieme. Possiamo diventare tutti sentinelle del mare per poter controllare meglio un territorio così vasto. Già diversi pescatori amatoriali mi hanno segnalato alcuni episodi. Invito tutti i cittadini a farlo. Molto importanti anche le scelte individuali. Niente datteri a tavola, denunciare chi li vende nelle pescherie e chi li serve nei ristoranti. Bisogna eliminare la domanda di datteri e nessuno avrà più interesse e convenienza ad andare a prelevarli dai fondali, rischiando denunce e sanzioni.”
Da poche settimane alla guida del Parco Marino, un’area marina tra le più attive e apprezzate d’Italia, il neo presidente parla delle sue idee nella gestione della Riserva.
”Il mio obiettivo a breve termine è rendere l’Amp maggiormente apprezzata dall’utenza locale, con progetti che coinvolgano i cittadini dei comuni del consorzio. Voglio un Parco che sia più vicino agli abitanti della penisola sorrentina e della costiera amalfitana. Deve essere un bene fruibile da tutti, nel rispetto, ovviamente, dell’ambiente e della biodiversità marina. A lungo termine, invece, voglio creare i presupposti per la realizzazione di una “rete” tra Aree Marine Protette, invitando tutte quelle italiane a sedersi ad un tavolo comune, con l’organizzazione di un vero e proprio convegno dei Parchi marini da tenersi con cadenza annuale qui da noi o ciclicamente in giro per l’Italia. Siamo una realtà consolidata e riconosciuta a livello nazionale e anche internazionale. Siamo candidati, prima e unica area Marina Protetta italiana, ad entrare nella Green List dell’IUCN (unione internazionale per la conservazione della natura), la lista di eccellenza dei Parchi mondiali. Sono meno di 50 in tutto il mondo. Entrare sarebbe un onore. Abbiamo anche la qualifica Aspim ( area specialmente protetta di importanza mediterranea).”
Le Aree Marine Protette spesso si trovano in difficoltà economiche e di gestione maggiori rispetto ai Parchi terrestri. Un problema che va affrontato a livello nazionale.
“Credo ci sia bisogno di maggiore attenzione da parte della politica, delle istituzioni, del mondo delle imprese nei confronti del mare e delle aree marine protette in particolare. Le Nazioni Unite hanno dichiarato il periodo dal 2021 al 2030 “Il decennio del mare”.Tutte le istituzioni, soprattutto sovranazionali e il mondo della scienza, metteranno in cantiere progetti volti alla corretta gestione della risorsa mare che sarà sempre più al centro delle politiche internazionali, anche riguardo alla questione fondamentale dei cambiamenti climatici. Le aree marine protette sono già dei laboratori naturali di sostenibilità. Noi siamo già pronti ad affrontare questo decennio. Punteremo su progetti che concilino la tutela con la fruizione. Dobbiamo conservare e proteggere questi meravigliosi doni della natura, come la bellezza e la biodiversità, ma allo stesso tempo attirare un turismo di qualità che sia ecosostenibile.”
Tutela e fruizione, mission fondamentali per parchi e aree protette.
” Stiamo pensando a un nuovo campo boe. Dare la possibilità di ormeggiare in un luogo stupendo senza però creare danni alle praterie di posidonia. Come già avviene a Le Mortelle, dove migliaia di imbarcazioni ogni estate godono di un meraviglioso sito, sfruttando la tecnologia di boe che sono fissate al fondo senza strappare la posidonia, pianta essenziale per la vita sottomarina. Abbiamo, poi, il Centro Visite Interattivo da rilanciare, può essere un volano per un turismo scolastico/educativo e di sensibilizzazione verso le meraviglie sommerse che non tutti possono ammirare. Ma ci sono tante altre idee in cantiere. Con LifeDelfi (progetto di tutela dei delfini ndr), per esempio, si valuterà la possibilità del Whale watching, escursioni in mare in cerca di cetacei e delfini come avviene già in altre parti d’Italia.”
A proposito di avvistamenti. Quest’anno, caratterizzato dal Covid e da diversi periodi di lockdown, ha visto numerose apparizioni spettacolari nelle acque di Punta Campanella.
”Moltissimi incontri davvero stupendi, alcuni insoliti- continua il Presidente Cacace- Come con le aguglie imperiali o il diavolo di mare. I nostri video hanno fatto il giro del web anche all’estero, e dei media nazionali. Queste presenze però non ci meravigliano più di tanto. Punta Campanella è uno scrigno di biodiversità. Abbiamo un capitale naturale notevole. È stato anche calcolato in termini di equivalente economico: circa 13 milioni di euro il valore degli asset naturali ( organismi viventi, acqua, risorse varie) che Punta Campanella produce o stocca e che contribuiscono a fornire beni e servizi, direttamente o indirettamente all’uomo e all’economia. Se a questi aggiungiamo l’enorme valore paesaggistico, culturale e storico del nostro Parco, raggiungiamo una cifra inestimabile. Dobbiamo difendere questo capitale e farlo fruttare ma senza danneggiarlo. È questa la sfida: conservare la bellezza, la biodiversità, per attirare turismo e ritagliarsi uno spazio di qualità in mezzo a colossi del turismo mondiale, come Sorrento, Capri, Positano.”
Negli ultimi anni sembra inoltre che l’attenzione verso la natura e il turismo naturalistico sia in crescita.
”Si- conclude Cacace- l’ attenzione dell’opinione pubblica e dei turisti verso la natura è un’arma che può e deve essere usata per la tutela e la conservazione della natura stessa. Chi apprezza non distrugge ma difende. Bisogna rafforzare un circolo virtuoso capace di tutelare l’ambiente, conservare il capitale naturale e creare economia sostenibile.”